La tabella di marcia è tosta. Ma d'altra parte il problema si trascina da troppo e alla fine del 2016, stringi stringi, mancano meno di tre anni. In tutta la Bergamasca sono 230 i terminali non depurati, le fognature che scaricano direttamente nei corsi d'acqua. Il 70% è in Val Brembana, 75 solo in Val Serina, dove non c'è paese che si salvi. Ancora per poco, però. Dopo gli aumenti in bolletta dal 2014, decolla il piano d'interventi di Uniacque, la società pubblica che gestisce il servizio idrico in 177 comuni della provincia. Quei 127 centesimi di euro in più al metro cubo, finiti prima nelle polemiche, poi, la scorsa settimana, nel mirino degli ispettori dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, serviranno in gran parte per mettere in regola fognature e impianti di depurazione. A partire, appunto, dal record in negativo della Val Brembana. Lo confermano anche i dati delle sei centraline di monitoraggio che l'Arpa ha lungo il corso del fiume. Dal punto di vista dello stato chimico, il Brembo sta bene. È lo stato ecologico, sul quale gli scarichi fognari influiscono pesantemente, che preoccupa. Lunedì pomeriggio, a Bracca, si è tenuta la conferenza dei servizi che ha dato il via libera al progetto del primo lotto per il collettore della Val Serina, opera da 2,2 milioni di euro per un investimento complessivo di 6,5 milioni. Si parte coi lavori entro luglio. In dieci mesi sarà pronto il tratto tra Ambria (frazione di Zogno) e il bivio per Bracca lungo la provinciale 27, il più tortuoso e problematico, perché passa attraverso l'orrido. Poi ci sarà da raggiungere Serina e il ramo verso Selvino, fino a Rigorsa (frazione di Algua). La tempistica sarà scandita da quel 31 dicembre 2016, limite ultimo per scansare le sanzioni previste dall'Unione europea. Fino a Serina (passando per Algua, Costa Serina e Cornalba) la valle sarà quindi collegata al collettore, e poi al depuratore, di Zogno. Oltre il Colle, invece, farà da sé. Sarà realizzato il collettamento di tutte le reti più un depuratore, per un costo di 3,5 milioni di euro. Se la Val Serina è il caso limite, anche da San Giovanni Bianco a Zogno non sono messi bene. Tutto il versante sinistro della valle sversa direttamente nel fiume. A Romacolo, Zogno, non fa eccezione neanche il convento delle suore. Dalla sponda opposta vedi il tubo tuffarsi nel Brembo. Tanto per capirsi. Per risolvere il problema saranno spesi 3 milioni di euro, distribuiti per cinque lotti. Il primo è al progetto definitivo, «e sarà terminato entro il 2014 spiega Fabio Vavassori, responsabile dell'Area Ingegneria di Uniacque , gli altri saranno invece accorpati nel 2015 e 2016». La stessa operazione è prevista per San Pellegrino Terme con 2,8 milioni di budget, mentre per San Giovanni ci sarà da dismettere il vecchio depuratore, non più in grado di mantenere gli standard richiesti, e prolungare il collettore fino a quello di San Pellegrino, in modo da creare un'unica rete. Gli amministratori ci sperano. Il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti: «Dal punto di vista ambientale sono interventi assolutamente necessari sottolinea , ci auguriamo che siano portati a termine nel più breve tempo possibile, anche perché il nostro Comune, in passato, ha investito molto, in particolare nel depuratore». Alessandro Vistalli, Cornalba: «Il collettore della Val Serina è un'opera che aspettiamo da tanto. Ora, bisogna che tutti s'impegnino per procedere anche con gli altri due lotti». Serina è uno dei pochi comuni della provincia che ancora non ha aderito a Uniacque. L'ex sindaco Michele Villarboito ne ha fatto una battaglia. L'attuale, Giovanni Fattori (che di Villarboito era il vice) mantiene la linea. Approva il progetto del collettore «perché era quello sottoscritto dall'Ato», precisa, ma «in Uniacque entreremo solo se ci riconosceranno in termini economici gli investimenti che abbiamo fatto nel corso degli anni. Non regaliamo la nostra acqua». ( Fonte Corriere della Sera - Bergamo)
Pronti i progetti per i collettori : si parte dalla Val Serina
La tabella di marcia è tosta. Ma d'altra parte il problema si trascina da troppo e alla fine del 2016, stringi stringi, mancano meno di tre anni. In tutta la Bergamasca sono 230 i terminali non depurati, le fognature che scaricano direttamente nei corsi d'acqua. Il 70% è in Val Brembana, 75 solo in Val Serina, dove non c'è paese che si salvi. Ancora per poco, però. Dopo gli aumenti in bolletta dal 2014, decolla il piano d'interventi di Uniacque, la società pubblica che gestisce il servizio idrico in 177 comuni della provincia. Quei 127 centesimi di euro in più al metro cubo, finiti prima nelle polemiche, poi, la scorsa settimana, nel mirino degli ispettori dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, serviranno in gran parte per mettere in regola fognature e impianti di depurazione. A partire, appunto, dal record in negativo della Val Brembana. Lo confermano anche i dati delle sei centraline di monitoraggio che l'Arpa ha lungo il corso del fiume. Dal punto di vista dello stato chimico, il Brembo sta bene. È lo stato ecologico, sul quale gli scarichi fognari influiscono pesantemente, che preoccupa. Lunedì pomeriggio, a Bracca, si è tenuta la conferenza dei servizi che ha dato il via libera al progetto del primo lotto per il collettore della Val Serina, opera da 2,2 milioni di euro per un investimento complessivo di 6,5 milioni. Si parte coi lavori entro luglio. In dieci mesi sarà pronto il tratto tra Ambria (frazione di Zogno) e il bivio per Bracca lungo la provinciale 27, il più tortuoso e problematico, perché passa attraverso l'orrido. Poi ci sarà da raggiungere Serina e il ramo verso Selvino, fino a Rigorsa (frazione di Algua). La tempistica sarà scandita da quel 31 dicembre 2016, limite ultimo per scansare le sanzioni previste dall'Unione europea. Fino a Serina (passando per Algua, Costa Serina e Cornalba) la valle sarà quindi collegata al collettore, e poi al depuratore, di Zogno. Oltre il Colle, invece, farà da sé. Sarà realizzato il collettamento di tutte le reti più un depuratore, per un costo di 3,5 milioni di euro. Se la Val Serina è il caso limite, anche da San Giovanni Bianco a Zogno non sono messi bene. Tutto il versante sinistro della valle sversa direttamente nel fiume. A Romacolo, Zogno, non fa eccezione neanche il convento delle suore. Dalla sponda opposta vedi il tubo tuffarsi nel Brembo. Tanto per capirsi. Per risolvere il problema saranno spesi 3 milioni di euro, distribuiti per cinque lotti. Il primo è al progetto definitivo, «e sarà terminato entro il 2014 spiega Fabio Vavassori, responsabile dell'Area Ingegneria di Uniacque , gli altri saranno invece accorpati nel 2015 e 2016». La stessa operazione è prevista per San Pellegrino Terme con 2,8 milioni di budget, mentre per San Giovanni ci sarà da dismettere il vecchio depuratore, non più in grado di mantenere gli standard richiesti, e prolungare il collettore fino a quello di San Pellegrino, in modo da creare un'unica rete. Gli amministratori ci sperano. Il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti: «Dal punto di vista ambientale sono interventi assolutamente necessari sottolinea , ci auguriamo che siano portati a termine nel più breve tempo possibile, anche perché il nostro Comune, in passato, ha investito molto, in particolare nel depuratore». Alessandro Vistalli, Cornalba: «Il collettore della Val Serina è un'opera che aspettiamo da tanto. Ora, bisogna che tutti s'impegnino per procedere anche con gli altri due lotti». Serina è uno dei pochi comuni della provincia che ancora non ha aderito a Uniacque. L'ex sindaco Michele Villarboito ne ha fatto una battaglia. L'attuale, Giovanni Fattori (che di Villarboito era il vice) mantiene la linea. Approva il progetto del collettore «perché era quello sottoscritto dall'Ato», precisa, ma «in Uniacque entreremo solo se ci riconosceranno in termini economici gli investimenti che abbiamo fatto nel corso degli anni. Non regaliamo la nostra acqua». ( Fonte Corriere della Sera - Bergamo) Edilizia, nuove regole a Zogno. Obiettivi: recupero e qualità Il documento punta sulla ristrutturazione dei nuclei storici L’assessore Pesenti: oneri ridotti per chi segue le indicazioni. Il Comune di Zogno si è dotato di un nuovo regolamento edilizio che va a sostituire quello vigente da oltre 15 anni. Il documento – cui si farà riferimento in futuro per gli interventi sul territorio con sostanziali migliorie operative ma pure economiche – è frutto di un anno di lavoro dell’Ufficio tecnico comunale con il coordinamento dell’assessore all’Urbanistica e vicesindaco Giampaolo Pesenti, che ne precisa la motivazione e i contenuti. «Il regolamento risaliva addirittura al 1997, per cui ampiamente datato e soprattutto superato per l’avvento di tante normative arrivate negli anni e scarsamente armonizzate, quando non addirittura contraddittorie tra loro, con incertezza di corretta attuazione sia per gli operatori che per l’amministrazione pubblica. Da mettere ancora in conto l’attivazione del nuovo Piano di governo del territorio. Si imponeva dunque una revisione o decisamente una riscrittura del documento che sarà strumento efficace per chi opera per interventi di natura edilizia nonché imprenditoriale, con passaggi normativi ma nel contesto pure economici». I contenuti del nuovo regolamento sono molteplici, alcuni decisamente interessanti. Leitmotiv del documento è chiarire l’interpretazione delle normative alla luce delle novità legislative. Si danno ad esempio prescrizioni per il rigoroso rispetto della sicurezza sui cantieri, per la tipologia delle tinteggiature con riferimento al contesto urbanistico della costruzione, ancora per il contenimento, se non addirittura la prevenzione, di qualsiasi forma di inquinamento comprese le emissioni di radon dal terreno. «Sostanzialmente – precisa l’assessore – si punta a una edilizia di qualità». Un capitolo interessante riguarda le ristrutturazioni nel centro storico del paese in primis e quindi dei nuclei storici delle frazioni- «Il nostro Piano di governo del territorio – continua Pesenti – ha ridotti margini quantitativi per nuova edilizia: Non c’è peraltro richiesta di nuovo mentre è ancora positivo il momento delle ristrutturazioni. L’amministrazione è attenta a questo fenomeno che per un verso consente risparmio di territorio e per l’altro può tenere attivo il settore edile. Si prevedono dunque norme nuove per le ristrutturazioni per materiali, tinteggiature, tipologie e materiali degli interventi ma nel contempo incentivi con consistente abbattimento degli oneri di urbanizzazione rendendoli particolarmente interessanti. Peculiare per questa nuova regolamentazione il centro storico di Zogno capoluogo che ha un impianto storico-urbanistico quanto mai interessante ». Tradotto, un vantaggio per il cittadino:ristrutturare bene risparmiando. Altro passaggio:nel nuovo regolamento si fa chiarezza nei rapporti tra il privato e l’amministrazione che potrà meglio controllare, nel caso di convenzioni,quando cioè il privato può costruire con corrispettivo di spazi e opere di interesse pubblico. Infine l’amministrazione comunale garantisce agli operatori un supporto tecnico prezioso per l’abbattimento della burocrazia. «Si istituiscono uno sportello unico dell’edilizia ed è cosa nuova e uno delle imprese, ambedue a livello comunale – osserva l’assessore –. Gli interessati potranno farvi riferimento nel momento dell’istruzione delle pratiche e della gestione dei progetti di intervento, prevenendo le solite costose lungaggini burocratiche sia i controlli amministrativi». ( fonte Eco di Bergamo) Zogno alle urne Ghisalberti tenta il bis. Il leghista: il paese ci chiede di continuare il programma Aperti al contributo di tutti Prima candidatura ufficiale per le prossime elezioni amministrative di Zogno, previste a maggio. Giuliano Ghisalberti, attuale primo cittadino, si ricandiderà ancora per la Lega. Bancario, 43 anni, coniugato e padre di un figlio, Ghisalberti è laureato in Economia e commercio. "La scelta di ricandidarmi deriva dalla volontà di continuare il programma già avviato –spiega –. C’è stata una richiesta dal territorio di proseguire, una vicinanza che ha gratificato me e tutto il gruppo". Ghisalberti si ripresenterà alle prossime amministrative ancora col Carroccio: "La trasparenza e la chiarezza sono la prima regola di rispetto verso i cittadini", sottolinea . La nuova lista a cui sta lavorando Ghisalberti presenterà alcune novità: "Si tratta di una lista aperta al contributo di tutti i cittadini, anche chi non è schierato politicamente. La presentazione a metà marzo". Obiettivo dei prossimi anni continuare a rafforzare il ruolo di Zogno come centro servizi vallare: col potenziamento degli uffici Asl e del poliambulatorio, dello sportello di Uniacque, il mantenimento dell’Agenzia delle entrate e gli orari d’apertura lunghi delle Poste. "Il Piano di governo del territorio approvato mira a mantenere gli spazi industriali-artigianali a discapito dei centri commerciali – spiega Ghisalberti – dando la possibilità di insediarsi a quelle aziende che, in caso contrario, se ne andrebbero dalla valle". L’occupazione è un altro tema caro a Ghisalberti: nel 2011 ha promosso un bando per sostenere l’occupazione locale destinando risorse alle nuove assunzioni. Nei prossimi mesi sarà realizzato un nuovo parcheggio pubblico nella piana industriale di circa 200 posti a costo zero per il Comune. "I servizi sociali vedranno un ampliamento dell’offerta – aggiunge il sindaco – con una particolare attenzione ai giovani. Per le opere pubbliche, vogliamo portare a termine gli interventi nelle frazioni". Nei prossimi mesi inizierà il recupero delle facciate delle elementari di Zogno. "Voglio continuare a privilegiare il contatto diretto con i cittadini – conclude Ghisalberti –, passando attraverso una stretta collaborazione con le associazioni alle quali abbiamo sempre assicurato un concreto sostegno economico". Poco trapela dalle due liste oggi in minoranza: Roberto Mazzoleni (Pdl-Udc) non si ricandiderà. "Presenteremo un documento ufficiale ", si limita a dire invece Roberto Fustinoni di "Zogno democratica ". Indiscrezioni in paese parlano di altre liste in formazione. Tra i candidati ci sarebbe l’ex sindaco Giosuè Paninforni che conferma: "Mi è stato chiesto, ma è presto. Dobbiamo vedere se ci sono le condizioni".( fonte Eco di Bergamo) . Zogno, le previsioni urbanistiche del Comune per l’ingresso del paese liberato dal traffico. Due rotatorie ma anche strutture turistiche.Dopo la variante una nuova strada per le industrie. Due nuove rotatorie, una nuova strada per l’area industriale, strutture ricettive e aree commerciali, ma anche parchi e un viale di accesso al centro storico che darà spazio ai pedoni. Il progetto per la «Porta di Zogno » è pronto. Redatto dall’architetto Giovan Battista De Vecchi per conto dell’amministrazione comunale di Zogno, «vuole dare una visione urbanistica a lungo termine del nostro paese», spiega il sindaco Giuliano Ghisalberti. «Tra un anno la variante in galleria sarà aperta – continua il primo cittadino – e dobbiamo essere in grado di programmare e dare un ordine urbanistico sia all’ambito privato sia a quello pubblico». L’ingresso del paese Ecco, quindi, il cosiddetto ambito strategico della «Porta di Zogno», ovvero la pianificazione dell’ingresso del paese, quello che potrà radicalmente cambiare volto quando saranno aperte le gallerie della variante. Un chilometro e 300 metri, le vie Locatelli e Battisti, che ora sono attraversate da migliaia di veicoli al giorno, compresi quelli dell’area industriale della Piana di Zogno accanto al fiume; tra circa un anno il lungo viale che introduce al centro storico di Zogno sarà quindi liberato da buona parte del traffico. Il censimento urbano «Tutti gli edifici e gli spazi presenti sul viale sono stati censiti e schedati, indicandone le tipologie possibili di intervento », spiega De Vecchi. Partendo da sud, appena dopo la rotatoria che introdurrà alla prima galleria, è prevista un’area con finalità turistico-ricettive (dove ora si trova uno spazio deposito- magazzino). Proseguendo, l’ingresso al viale sarà costituito dalla palazzina Enel già recuperata a sinistra, e da un edificio privato (simile per caratteristiche architettoniche a quello dirimpetto dell’Enel) che da destinazione residenziale diventerà anch’esso turistico-ricettivo, con annesso parco verde All’altezza del bivio che porta alla caserma dei vigili del fuoco è prevista una nuova rotatoria per l’ingresso anche all’area industriale. Area che sarà servita da una nuova strada, fino all’altezza della Manifattura Valle Brembana e correrà sull’ex sedime ferroviario, lasciando lo spazio (come previsto dal piano provinciale) per un’ipotetica tramvia. «Un viale più vivibile» «In questo modo – continua De Vecchi – il viale Locatelli potrà essere ulteriormente alleggerita dal traffico pesante, diventando più vivibile, riservato alla residenzialità e alla pedonalità. La gente potrà riappropriarsi di quello spazio che sarà arredato e arricchito di spazi verdi ». Anche la carreggiata per i veicoli, attualmente di 12 metri, sarà ridotta, per dare spazio ai pedoni. All’altezza dell’ex stabilimento Miti un’altra rotatoria migliorerà l’ingresso in via San Bernardino e tutta la zona residenziale a monte del viale. Infine la riqualificazione, con negozi e uffici sotto un porticato (da via Battisti a via Polli), di edifici della Manifattura Valle Brembana. ( fonte Eco di Bergamo - foto valbrembanaweb.com). Zogno, la ciclovia correrà sotto Stabello fino a Sedrina. Non inserito nel progetto de - La Porta di Zogno -, ma parte di una variante al Piano del territorio, anche la previsione del prolungamento della ciclovia brembana: dall’area mercato, attuale punto di partenza verso San Pellegrino, il percorso andrà sulla sponda opposta del Brembo, tramite il ponte Vecchio o dall’attuale passerella di via Polli. «La ciclovia – spiega l’assessore Giampaolo Pesenti – attraverserà quindi un’area completamente verde e particolarmente bella da un punto di vista ambientale, sotto la piana di Stabello. Per poi tornare sulla sponda destra all’altezza dell’ex area Falk e, da qui, proseguire verso la vecchia stazione dei Ponti di Sedrina. La ciclovia servirà naturalmente al cicloturismo ma potrà essere anche a servizio dell’area industriale, con la possibilità dei dipendenti di muoversi in bici in paese». Infine, proprio sulla cosiddetta Piana di Zogno, si è concluso lo studio idrogeologico, per verificare la sicurezza dei residenti e delle industrie che si trovano nella zona. Lo studio ha dato risultati positivi, mettendo in evidenza come l’area si trovi sopra il massimo livello di piena del Brembo. Il progetto della «Porta di Zogno», dopo una prima adozione, sarà ora riportato in Consiglio comunale, presumibilmente il prossimo mese, per il passaggio dell’approvazione definitiva. ( fonte Eco di Bergamo). Restyling complessivo per il centro di raccolta comunale di Zogno. Più di centomila euro i fondi stanziati dall’amministrazione comunale per adeguare normativamente lo spazio per il conferimento dei rifiuti. Ma nell’intervento sono state previste opere che permettono alla piazzola di essere all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, con un elevato grado di sostenibilità. Nello specifico l’intervento ha previsto una nuova copertura per prodotti speciali come Raee (rifiuti elettronici) ma anche gomme, olii e lampade speciali, quindi una tettoia di 60 metri quadri. «La piazzola dispone già di spazi coperti per alcuni generi di rifiuti – spiega Massimo Pesenti assessore all’Ambiente di Zogno –, abbiamo ampliato le possibilità di raccolta di rifiuti, quindi ci stiamo muovendo come prescrive la norma regionale per poter poi differenziare in maniera sempre più dettagliata altre tipologie di rifiuto, incrementando la differenziazione dei rifiuti». Fra gli interventi in corso d’opera in questi giorni, anche un nuovo sistema di raccolta delle acque: un serbatoio conterrà la «prima pioggia» ovvero i primi 5 millilitri di acqua che sarà trattata e smaltita in maniera specifica dopo 48/72 ore, le acque successive o di «seconda pioggia» saranno invece filtrate tramite un sistema a filtri a coalescenza ed immesse nel sistema di acque reflue. «Le acque di prima pioggia potenzialmente potrebbero contenere acqua sporca con presenze di particelle particolarmente inquinanti come olii – prosegue l’assessore Pesenti –, sino ad oggi invece lo scarico riversava a valle, dopo un semplice trattamento. Si tratta di un trattamento delle acque particolarmente all’avanguardia, unico in bergamasca». Il nuovo look del centro di raccolta, lungo la strada che conduce a Poscante, ha previsto una nuova guardiola per il custode e gestore dello spazio, ma anche nuove reti e barriere metalliche per evitare l’accesso nelle ore di chiusura. Si verificano infatti diversi furti nelle ore notturne o abbandoni di rifiuti speciali. Una nuova pavimentazione con materiale fibro-rinforzato permette di avere un suolo liscio senza buche o avvallamenti, permettendo ai mezzi pesanti di fare manovre senza rovinare il fondo. Fra le curiosità installate nel nuovo centro di raccolta, anche l’affissione di cartelli indicanti il rifiuto da buttare con a lato un «Qr-code». Così, in caso di dubbi sulla corretta differenziazione del rifiuto, l’utente dotato di smarphone, può collegarsi ad una sito specifico che indica la tipologia di rifiuti da buttare.(fonte Eco di Bergamo). |
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Gennaio 2024
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