“Novità importanti, figlie di un lavoro positivo con il territorio, così come di una proficua collaborazione istituzionale tra Giunta e Consiglio, che ci ha permesso di conseguire questo risultato”. Con queste parole l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha risposto agli attesati di stima ricevuti dai sindaci lombardi, dopo il via libera della Legge 42 del 24 giugno, con cui la Regione Lombardia ha attribuito direttamente ai Comuni una parte significativa dei canoni delle concessioni per lo sfruttamento delle acque minerali a partire dal 2015.
A FIANCO DEI SINDACI – “Sono io che devo ringraziare i sindaci del territorio per la disponibilità e professionalità dimostrate – ha replicato l’assessore -. Grazie alle nuove norme, i canoni che fino ad oggi sono stati versati alle Province arriveranno direttamente ai territori”. COSA CAMBIA – Con la Legge 42 approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 24 giugno 2014 ai Comuni Lombardi viene per la prima volta riconosciuta una parte significativa dei canoni per lo sfruttamento delle acque minerali.
LA RIPARTIZIONE – Gli artt. 28 e 29 dispongono infatti che, a partire dal 1 gennaio 2015, il canone sulla quantità d’acqua imbottigliata sia ripartito come segue: – 60 per cento ai Comuni sul cui territorio è localizzata l’attività produttiva di imbottigliamento; – 20 per cento alla Provincia territorialmente competente; – 20 per cento alla Regione, che ripartisce tale quota tra i Comuni appartenenti al territorio interessato dagli effetti indotti legati alla presenza dell’attività produttiva.
RISULTATO STORICO – Un risultato storico per i Comuni, prevalentemente montani e di piccole dimensioni, che vedono finalmente riconosciuto il diritto a introitare direttamente una parte dei canoni che derivano dalle concessioni per lo sfruttamento delle acque minerali che sgorgano sul loro territorio. “A oggi i singoli Comuni, che spesso e volentieri sono Comuni montani, – ha spiegato l’assessore Terzi – avranno la possibilità, dal 1 gennaio 2015, di poter decidere a cosa destinare i canoni, per il proprio territorio”. “Loro sono quelli che hanno le fonti e gli stabilimenti di imbottigliamento – ha concluso Terzi – e loro saranno quelli a cui arriveranno veramente i canoni”.
«Novita importanti, figlie di un lavoro positivo con il territorio, così come di una proficua collaborazione istituzionale tra giunta e consiglio, che ci ha permesso di conseguire questo risultato». Con queste parole l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi ha commentato il via libera alla legge 42 del 24 giugno, con cui la Regione Lombardia ha attribuito direttamente..