Pesantissimo l’impatto occupazionale della Manifattura di Valle Brembana, storico stabilimento tessile di Zogno (BG), fondato nel 1907 e arrivato anche a dar lavoro a 900 dipendenti. Oggi l’azienda, secondo quanto ribadito dalla proprietà rappresentata da Massimo Trabattoni, è avviata verso la liquidazione, con un black-out produttivo che coinvolge 330 dipendenti. All’audizione erano presenti anche il sindaco del Comune orobico, Giuliano Ghisalberti, le rappresentanze sindacali (Ficltem Cgil, Femca Cisl, Rsu) e un rappresentante dell’Assessorato provinciale al Lavoro (nella foto).
Molti dei dipendenti sono da mesi senza stipendio: Arifl ha confermato che il periodo maggio 2014-maggio 2015 sarà coperto dalla cassa straordinaria, mentre per il periodo gennaio-maggio 2014 è depositata una richiesta di cassa in deroga per cui il Governo di Roma non ha al momento stanziato fondi.
L’audizione, richiesta dal consigliere Roberto Anelli (Lega Nord), ha posto le basi per una valutazione degli strumenti messi a disposizione dalla Regione e per un ulteriore confronto con l’Amministrazione comunale. La proprietà ha parlato dell’azienda come di un “gioiello produttivo”, invitando eventuali soggetti interessati all’acquisto a farsi avanti, spiegando che al momento le trattative in corso sono “inconsistenti”. Solo un veloce passaggio ha riguardato i contatti con due realtà straniere, una turca e una cinese, quest’ultima interessata eventualmente a rilevare il polo come unità di stoccaggio.
E' stata ricordata l’opportunità legata a “Anticipazione sociale”, una iniziativa di Regione Lombardia, d’intesa con le parti sociali, ABI-Lombardia, Fondazione Welfare Ambrosiano, per sostenere i lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria e in deroga, occupati in Lombardia, per il periodo che intercorre fra la richiesta di cassa integrazione e l’erogazione delle indennità da parte di INPS.