Il progetto esecutivo, consegnato all’inizio di agosto dal raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla Technital di Verona, dalla Ets di Villa d’Almè e dalla Politecnica di Modena, è al vaglio della Rina Check, la società di validazione di Genova cui spetta il timbro finale. «Contiamo di ottenerlo entro metà ottobre, poi passeremo rapidamente alla gara d’appalto», spiega l’ingegnere Alessandro Caloisi, responsabile unico del procedimento per Infrastrutture Lombarde. Dagli uffici della Rina Check l’ingegnere Giovanni Dondero conferma: «Il prossimo confronto con Infrastrutture Lombarde sarà a fine settembre e a ottobre concludiamo».
Sul piatto sono pronti i 33 milioni di euro recuperati dalla Regione Lombardia dopo lo stop del cantiere di quattro anni fa. Da allora non si è mossa una foglia. Le tabelle dei costi indicano le spese accessorie e quelle, 24 milioni di euro, di lavori veri e propri per le opere mancanti, necessarie a rendere percorribile il tracciato: le piazzole lungo le gallerie, i muri di sostegno e controripa e la copertura prevista sul canale dell’Enel, all’imbocco della prima galleria risalendo la valle. Serve per allargare la carreggiata e realizzare la rotonda che permetterà agli automobilisti di imboccare la variante oppure di proseguire con il vecchio tracciato della statale, passando per il centro del paese.
«La variante di Zogno — riprende Caloisi — è tra le nostre priorità. La Rina Check ha 90 giorni di tempo per consegnarci il progetto esecutivo. Se lo farà entro metà ottobre, staremo comodamente nei tempi. Procederemo subito, entro l’anno, con la gara d’appalto, che sarà una gara aperta, dunque migliorativa. Richiederà tra i sei e gli otto mesi». Dopo di che, c’è da incrociare le dita. Senza intoppi, che possono arrivare da ricorsi delle possibili ditte escluse, si può «ragionevolmente» fissare la ripartenza del cantiere tra l’inizio e la fine dell’estate del 2019. Seguirà circa un anno e mezzo di lavori, che significa arrivare al taglio del nastro nel 2021. A dieci anni dalla consegna dei lavori all’Itinera, l’impresa che li ha poi lasciati incompiuti. Allora, era stata calcolata una spesa complessiva di 43 milioni e 600 mila euro, 28 milioni e 700 mila euro per i lavori e 14 milioni e 800 mila euro per indennità espropri, adeguamento impianti tecnologici, spese tecniche e imprevisti.
Il calendario di quella prima fase del cantiere, tra agosto 2012 e settembre 2014, è riportato sul sito della Provincia, che ha seguito il grosso della progettazione e si è anche occupata del progetto definitivo per gli ultimi interventi. Un passaggio rallentato, l’anno scorso, dalle disposizioni introdotte dalla nuova legge sugli appalti. Agli uffici tecnici di via Sora era stato chiesto di consegnare gli elaborati con un modello di calcolo che analizzasse in maniera certa le componenti strutturali. Cosa che in passato veniva richiesta nella fase esecutiva. La validazione era stata affidata sempre alla Rina Check. Dopo un paio di bocciature, ha firmato il via libera il febbraio scorso. Adesso la prova finale. ( fonte Bergamo.Corriere.it)