La Sezione ed il gruppo della Lega Nord di Zogno nell' incontro del 21 Novembre 2013 ha deciso di appoggiare la candidatura a Segretario Federale di Matteo Salvini. Condividendo anche le idee e la linea amministrativa di altri candidati tra cui il bergamasco Giacomo Stucchi che conosciamo da sempre ad apprezziamo e stimiamo, vogliamo comunque esprimere la nostra preferenza in modo chiaro e leale nei confronti di tutti i candidati.
La sezione Alta Valle Brembana della Lega Nord- Lega Lombarda, organizza dal 14 al 17 Novembre la seconda edizione de la "Festa della Montagna Orobica", sull'area sportiva di camerata Cornello per gustarsi un pezzo della Valle Brembana (Bergamo) e delle sue tradizioni. All’interno di tensostrutture saranno attivi servizio bar e cucina, come nella tradizione delle feste popolari della Lega Nord, saranno presenti tra il pubblico amministratori, dirigenti, parlamentari per poter dialogare direttamente con la gente. Le presenze: Giovedì 14 Novembre Matteo Salvini e Ettore Pirovano Venerdì 15 Novembre Umberto Bossi e Roberto Cota Sabato 16 Novembre Mario Borghezio Domenica 17 Novembre Giacomo Stucchi e Claudia Terzi Terzi: «A Bergamo 2,7 milioni essenziali per territorio e imprese» I fondi regionali destinati al Patto di Stabilità territoriale diventano 250 milioni di euro, con un aumento di 37 milioni rispetto a quanto previsto nello scorso giugno». A darne notizia è l’Assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Claudia Maria Terzi, che aggiunge: «Ben 2,7 milioni di euro in più si libereranno per la Provincia di Bergamo: di questo risultato voglio ringraziare il collega Massimo Garavaglia, Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione, che si sta impegnando molto e con ottimi risultati per mettere i Comuni nelle condizioni di lavorare al meglio nonostante le difficoltà generate dal Patto di Stabilità imposto dalla gestione nazionale». «La Lombardia – afferma Terzi – è l’unica Regione ad arrivare a questo livello di sostegno per le Amministrazioni locali. Riteniamo che quest’azione sia fondamentale: questi fondi finiranno in parte anche nelle casse dei fornitori dei Comuni, comportando un ulteriore vantaggio anche per le aziende del territorio». per Comune Zogno 179.482,02 DISTRIBUZIONE PLAFOND PATTO VERTICALE BERGAMO ENTE NOME PATTO VERTICALE Comune Albano Sant’Alessandro 26.090,88 Comune Albino 78.242,08 Comune Almè 18.415,27 Comune Almenno San Bartolomeo 19.635,61 Comune Almenno San Salvatore 18.933,28 Comune Alzano Lombardo 44.266,20 Comune Azzano San Paolo 24.701,96 Comune Bergamo 387.715,02 Comune Bolgare 38.464,86 Comune Boltiere 18.907,95 Comune Bonate Sopra 29.093,04 Comune Bonate Sotto 21.006,04 Comune Brembate 27.076,34 Comune Brembate di Sopra 177.936,90 Comune Brignano Gera d’Adda 19.397,35 Comune Brusaporto 17.345,11 Comune Calcinate 18.907,25 Comune Calcio 17.392,06 Comune Calusco d’Adda 26.835,04 Comune Capriate San Gervasio 25.392,47 Comune Caravaggio 51.660,50 Comune Chiuduno 19.075,44 Comune Cisano Bergamasco 20.442,60 Comune Ciserano 18.461,47 Comune Cividate al Piano 16.852,86 Comune Clusone 48.195,53 Comune Cologno al Serio 34.509,41 Comune Costa Volpino 29.991,17 Comune Curno 24.918,69 Comune Dalmine 93.131,76 Comune Gandino 18.053,17 Comune Gazzaniga 16.834,71 Comune Gorlago 16.380,65 Comune Gorle 21.021,97 Comune Grassobbio 20.571,74 Comune Grumello del Monte 23.559,78 Comune Lovere 17.287,18 Comune Mapello 21.019,17 Comune Martinengo 32.963,31 Comune Mozzo 24.252,79 Comune Osio Sopra 16.563,96 Comune Osio Sotto 39.182,77 Comune Palosco 18.727,82 Comune Pedrengo 18.931,27 Comune Ponte San Pietro 36.601,26 Comune Ponteranica 22.061,99 Comune Pontirolo Nuovo 16.290,32 Comune Romano di Lombardia 61.343,68 Comune San Paolo d’Argon 17.496,56 Comune Sarnico 20.843,90 Comune Scanzorosciate 32.046,04 Comune Seriate 98.925,64 Comune Sorisole 29.648,35 Comune Sovere 17.950,26 Comune Spirano 18.390,42 Comune Stezzano 41.063,03 Comune Terno d’Isola 25.057,25 Comune Torre Boldone 27.213,55 Comune Trescore Balneario 30.731,56 Comune Treviglio 92.715,85 Comune Treviolo 33.550,05 Comune Trezzo sull’Adda 38.565,28 Comune Urgnano 31.112,29 Comune Verdellino 24.869,30 Comune Villa d’Almè 22.225,03 Comune Villa di Serio 21.558,98 Comune Villongo 24.801,12 Comune Zanica 26.637,58 Comune Zogno 179.482,02 TOTALE 2.709.525,74 Oltre 200 amministratori alla protesta-proposta senza colori politici. «Ma l'è un corteo funebre?», si chiede qualche curioso sul Sentierone. La mattina novembrina e l'aria mesta potrebbero far pensare che il serpentone tricolore, in un lento e silenzioso movimento da Palazzo Frizzoni al Teatro Donizetti, celebri il funerale dei Comuni. E qualcuno ammette che alla loro chiusura poco ci manca (come ricorda il maxistriscione in apertura del corteo: «Un Patto stupido uccide il paese»), se Roma non dissequestra in fretta i 600 milioni di euro bergamaschi tenuti in ostaggio dal Patto di stabilità e non riforma i rapporti con gli enti locali. Ma gli oltre duecento sindaci e amministratori arrivati da tutta la provincia non sono rassegnati, si dicono pronti a combattere «questa battaglia giusta», così la definisce Franco Tentorio, pronti a stare col fiato sul collo del governo «per poter tornare a fare i sindaci, mentre ora siamo ridotti a esattori e burocrati». «Il ministro Delrio venga ad ascoltarci subito, a gennaio potrebbe essere troppo tardi, e la partita della finanziaria già chiusa», è l'appello lanciato in coro al titolare degli Affari regionali e delle autonomie, che dalle colonne de L'Eco ha annunciato il suo arrivo in città a inizio dell'anno prossimo, per ascoltare le ragioni di questa protesta-proposta nata dal basso. Perché i segretari di partito (Daniele Belotti per la Lega, Angelo Capelli per il Pdl, e Gabriele Riva, che è anche primo cittadino di Arzago, per il Pd) sfilano e hanno fatto la loro parte nell'organizzazione, ma non vogliono mettere il cappello su «una manifestazione che proprio perché trasversale ha più forza». Ci sono anche i parlamentari (eccetto quelli del Pdl), disposti a beccarsi pure qualche rimprovero; non si vedono i rappresentanti del Patto civico e (a meno che non fossero camuffati) i 5 Stelle, che al momento in Bergamasca non amministrano, ma che si candidano a farlo l'anno prossimo. Tra qualche mese, infatti, si entrerà in piena campagna elettorale (anche se ormai è permanente) con 171 comuni orobici chiamati al voto nel 2014. Ma per un giorno si è tutti sulla stessa barca, quella che rischia di affondare, «se non vengono allentati i vincoli, se non si fa chiarezza sui contributi statali e sulle norme fiscali. L'instabilità non ci permette di chiudere i bilanci, di fare programmazione», denunciano i manifestanti, arrabbiati «perché i virtuosi vengono spremuti a favore dell'inefficienza». Soldi congelati, opere al palo Qualcuno ci prova a rubare la scena, ma gli slogan vuoti lasciano il posto a esempi concreti. Ci sono i tre milioni di euro congelati di Azzano, «e così non possiamo mettere a norma il municipio», spiega il sindaco Simona Pergreffi; i quasi 2 milioni d'investimento bloccati di Alzano, «che rischiano di lasciare in sospeso la messa in sicurezza della strada di Monte di Nese», fa presente l'assessore Camillo Bertocchi. E poi ci sono gli altri paradossi. «Se riceviamo dei contributi dobbiamo rinunciarci perché rientrano nel Patto e non possiamo spenderli», è la «follia» citata dal primo cittadino di Costa Volpino Mauro Bonomelli. E che dire poi dei cordoni della borsa statale sempre più stretti. «Ettore Pirovano si lamenta perché alle Province hanno tagliato il 22% dei trasferimenti. Che cosa dovrebbe dire il Comune di Zanica, che è passato dal milione e mezzo del 2010 ai 150 mila euro di quest'anno, con un -90%?», pone il quesito il sindaco Giovanni Aceti. E il collega di Castelli Calepio Flavio Bizzoni (senza fascia tricolore, perché l'ha in condivisione con un assessore che ieri rappresentava il Comune in un altro evento) ammette «che non si riesce a fare nemmeno la manutenzione ordinaria. L'impoverimento dei Comuni, che potrebbero essere motore di sviluppo e di crescita, ha passato il limite». L'elenco sarebbe infinito. Per questo le ragioni le riassumono i sette frontmen che si alternano sul palco del Donizetti: oltre a Tentorio (che perentorio rivendica «che tutto ciò che spenderemo per Expo non rientri nel Patto»), e al presidente di Via Tasso Pirovano, Gianfranco Masper di Treviolo, Riccardo Cagnoni di Vertova, Luca Carrara di Albino, Pierguido Vanalli di Pontida e Graziano Pirotta di Canonica D'Adda. Proprio quest'ultimo usa un'immagine per descrivere la situazione: «Sono davanti alla buca dell'orchestra, come i sindaci sono sull'orlo di un burrone. Però non dobbiamo stare qui solo a cantarcela e a suonarcela tra di noi». Nessun gesto sopra le righe (se non il cappio un po' stonato di Vanalli) in questa giornata, ma un simbolo che vale più di mille parole. L'apecar rossa del Comune di Azzone arrivata con furore dalla Valle di Scalve. «Due anni fa l'avevamo portata fuori dal Pirellone con la scritta: "Questa è la nostra auto blu". Quest'anno abbiamo dovuto aggiungerci "ancora per poco". Perché di questo passo, al Comune, non resterà neanche più questo mezzo», spiega il primo cittadino Pierantonio Piccini, denunciando «lo schiavismo istituzionale» dei Comuni: «Noi siamo fuori dal Patto, avendo meno di mille abitanti, ma nonostante questo abbiamo gli stessi obblighi, ad esempio con i mutui e le banche. Le "prendo" da tutti, Stato e cittadini. Sono stanco. Non resta che l'obiezione di coscienza. Perché i medici possono farla e i sindaci no?».( fonte Eco di Bergamo). Pulizia di tombini e caditoie. Uno scampolo di pista ciclabile. Il tetto della scuola da rifare. Qualcuno azzarda: la biblioteca. E tutti, proprio tutti, citano ciò che ormai, nel carnet delle opere pubbliche, è diventato lo status-symbol: asfalto liscio come un tavolo da biliardo o, in subordine, il rattoppo multiplo ma ben riuscito delle buche nelle strade. Un tempo la lista dei desideri dei sindaci contemplava interventi complicati. Oggi, solo ordinaria manutenzione. Quando è possibile. Perché in cinque anni, ovvero da quando il Patto di stabilità ha imposto vincoli di spesa più stringenti, il tesoretto riconducibile ai 244 Comuni bergamaschi è arrivato a sfiorare i 600 milioni di euro. Fondi incamerati spesso attraverso leve fiscali e alienazioni, che però vanno tenuti da parte perché il debito pubblico sia un po' meno debito. «Così però le opere si bloccano», ha spiegato Franco Tentorio, sindaco di Bergamo, città che da sola conta 90 milioni congelati, di cui 70 necessari per finanziare cantieri e progetti. Da tempo cova il malumore dei Comuni per regole che «scaricano sugli enti locali un problema che in larghissima parte è legato alla macchina centrale e statale». Ora la stretta è tale che per la prima volta, sabato, i primi cittadini bergamaschi scenderanno in piazza per una manifestazione bipartisan che ha già raccolto 200 adesioni. «Chiediamo di poter usare soldi nostri», hanno spiegato, annunciando la mobilitazione, esponenti di Pdl, Lega, Pd, liste civiche. Sono proprio gli organizzatori del corteo ad aver calcolato l'entità, ormai astronomica, del tesoretto. Una cifra che in Lombardia ha superato i 6,1 miliardi. L'appuntamento per la manifestazione è alle 10: corteo da piazza Matteotti al Teatro Donizetti, poi assemblea pubblica «autoconvocata». Intanto, però, arriva una buona notizia dalla Regione. Il Pirellone, con il meccanismo del «patto verticale», si accolla una parte dei vincoli di spesa liberando parte delle risorse dei Comuni, che potranno così spendere. Dopo i 19 milioni scongelati per la Bergamasca in maggio, ieri si è diffusa ufficiosamente la notizia di altri 2,1 milioni a disposizione. Una goccia nel mare, ma comunque qualcosa. «Serve però un cambiamento radicale delle regole: le amministrazioni virtuose, con i conti in regola, non possono essere penalizzate sempre», è la tesi dei sindaci orobici. L'appello va a governo e parlamento, perché il Patto di stabilità è sì una regola europea, ma sono gli Stati a decidere come raggiungere gli obiettivi. Per ora poco sembrano influire gli allentamenti, dal recentissimo scongelamento dell'1,5% delle quote («Briciole»), a quello di inizio 2013 per il pagamento delle imprese: in Lombardia, da gennaio, risultano essersi già accumulati circa 990 milioni, un decimo circa nella Bergamasca. Sono fondi chiusi nelle casse di Comuni e Province, che però non possono arrivare a destinazione (leggi, alle imprese) a causa dei lacci finanziari. E ieri, sul tema delle mobilitazioni, c'è stato spazio anche per una polemica. Palafrizzoni non era infatti presente all'Assemblea annuale dell'Associazione nazionale dei Comuni (Anci): «Sta bene la manifestazione indetta per sabato hanno scritto i consiglieri del Patto civico in una interpellanza , ma è un controsenso promuovere iniziative locali e disertare contemporaneamente importanti tavoli nazionali». Dal Comune, la chiosa: «L'assenza è legata a problemi personali improvvisi spiega l'assessore delegato dal sindaco alla presenza a Firenze, Enrico Facoetti , ma abbiamo chiesto gli atti. Nessuna diserzione».(fonte Corriere della Sera - Bergamo). |
AuthorNotizie dal territorio di Zogno e della Valle Brembana Archives
Gennaio 2024
Categories |