cioè l’introduzione della Tares, la nuova tassa sui rifiuti. Per adesso sono otto sindaci, con la regia politica della Lega, ma l’appello è per tutti i Comuni bergamaschi: «Non è una battaglia politica, ma di civiltà» spiega il segretario provinciale del Carroccio Daniele Belotti. I primi cittadini «ribelli» hanno, metaforicamente, rimandato al mittente la circolare ministeriale
in cui si formalizza l’invito agli enti locali di prevedere la riscossione della quarta e ultima rata di Tares, quella in cui è incorporato l’aumento destinato al governo (e in parte ai Comuni siculi e sardi), pari a 30 centesimi a metro quadro, entro il 2013. Palafrizzoni intanto «congela » il recapito del quarto bollettino ai residenti.
«Congeliamo l’aumento della Tares» -«Resistenza fiscale» di alcuni sindaci leghisti «Ma l’iniziativa non ha colori politici» - L’ultima rata della tassa rimandata al 2014 «La linea che stiamo adottando è quella della resistenza fiscale, denunciando quello che è palesemente una porcheria». Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord sintetizza così, senza troppi eufemismi, l’iniziativa annunciata ieri nella sede del Carroccio da alcuni sindaci della provincia.
Una «ribellione» a tutti gli effetti rispetto alla richiesta del governo – formalizzata nelle scorse settimane tramitecircolare ministeriale – di stabilire l’ultima rata della Tares entro la fine del 2013, precludendo la possibilità – prevista dalla legge – di posticiparla al 2014. Un invito rivolto a chi non ha ancora deliberato il regolamento sulla nuova tassa sullo smaltimento dei rifiuti o non ha ancora previsto quando e con quale cadenza far pagare ai propri cittadini le rate della Tares.
«Un balzello assurdo» - Ma non è la sola rinegoziazione dei termini temporali a surriscaldare gli animi leghisti. Nella stessa circolare i sindaci vengono informati che parte del gettito prodotto dagli aumenti sulla Tares (30 centesimi in più a metro quadro), il cui pagamento è previsto proprio con l’ultima rata, andrà a beneficio dei Comuni della Sicilia e della Sardegna. La Lega non ci sta e chiede ai Comuni della provincia – l’iniziativa vuol essere bipartisan – di non accogliere la richiesta, sottolineando che «non ci saranno sanzioni». «La richiesta del governo di prevedere l’ultima rata entro la fine del 2013 è legata alla necessità di avere una certezza dell’entità del gettito relativo alla maggiorazione della tassa, sulla cui base vengono determinate le dotazioni del fondo di solidarietà comunale per i Comuni della Regione Sicilia e Sardegna – spiega Gianfranco Masper, sindaco di Treviolo –. Questa interpretazione è insufficiente per costringerci a cambiare il nostro regolamento. Noi daremo quindi la possibilità ai cittadini di pagare nel 2014. È un balzello assurdo, che ancora una volta finirà in quel buco nero che è lo Stato». I Comuni «ribelli» L’invito a non recepire la circolare ministeriale è già stato accolto da una decina di sindaci leghisti della provincia (altri stanno deliberando): Pontida, Chiuduno,Spirano, Treviolo, Martinengo, Misano, Clusone e Gandosso. Alcuni dei «ribelli» erano presenti ieri: «È ora di dare un segnale – commenta Pierguido Vanalli (Lega), sindaco di Pontida –. Questa circolare svela qual è ilfine ultimo dell’aumento di 30 centesimi, spacciati come servizi ai cittadini ma che servono per dare soldi allo Stato». «Non si può continuare a mungere i nostri cittadini e con la crisi economica ci è sembrato giusto spostarepiù in là un’altra tassa che si aggiunge alle scadenze di fine anno – aggiunge il sindaco di Chiuduno, Stefano Locatelli –. Spero che gli altri Comuni seguano la nostra iniziativa». «Il segnale è chiaro, per il ministero gli unici Comuni che hanno bisogno sono quelli sardi e siculi, gli altri sono trattati come carne da macello – dice il sindaco di Spirano, Giovanni Malanchini –. C’è chi chiede rateizzazioni per pagare la Tares, ci sono aziende che ogni giorno falliscono. Questa non è una battaglia politica, ma di civiltà». «Sempre più persone fanno fatica a pagare le tasse – fa eco Paolo Nozza, sindaco di Martinengo –. In questo caso non c’è uno schieramento politico che si batte, si devono salvaguardare i cittadini rispetto ad uno Stato che li opprime».
«E ora sforiamo il patto» - Il Carroccio invita tutti i Comuni a seguire l’iniziativa: «È una battaglia che vede la Lega in prima fila, ma che è aperta a tutti i Comuni – sottolinea il segretario Daniele Belotti –. Questa è la battaglia dei Comuni virtuosicontro quelli spreconi e assistiti. Sia sulla Tares che sul Patto di stabilità chiederò alla altre forze politiche, da cui dipendono diverse liste civiche, se c’è la possibilità di fare fronte comune. Su questa circolare coinvolgerò anchei parlamentari perché è importante denunciare dove vanno a finire i soldi pagati dai lombardi ».Il segretario provinciale valuta uno «sforamento collettivo» del Patto di stabilità: «I sei miliardi fermi nelle casse dei Comuni lombardi non possono stare lì, perché sono la molla per rilanciare l’economia e la fornitura dei servizi ai cittadini – sottolinea Belotti –. Tra le possibilità da discutere uno sforamento di massa, non si può mandare uncomune solo allo sbaraglio. Ma se un numero molto alto di Comuni decide di farlo, Bergamo potrebbe fare da capofila a livello nazionale. Sul nostro territorio la volontà di rialzare la testa è più alta che altrove. Tutto stanel ragionare nel nome dei propri cittadini, superando gli ostacoli ideologici. La virtuosità dei Comuni non sta nel colore politico, ma nella cultura amministrativa ».
( fonte Eco di Bergamo)