Nella Bergamasca arriveranno circa 21,8 milioni di euro grazie al Patto di stabilità territoriale 2014. Si tratta di finanziamenti che la Regione Lombardia mette a disposizione dei Comuni e delle Province lombarde per effettuare investimenti, in modo da alleviare gli effetti del Patto di stabilità nazionale.
Palazzo Lombardia, quest'anno, ha finanziato l'iniziativa con 212 milioni di euro spalmati in tutta la regione. L'assessore regionale al Bilancio Massimo Garavaglia, in una conferenza stampa al Pirellone, ha sottolineato che potrebbero aggiungersi in estate altri «38 milioni» (si arriverebbe così alla cifra totale di 250 milioni come lo scorso anno). Tuttavia «serve una modifica normativa del governo e speriamo che riesca farla visto che non gli costa nulla». La Regione vorrebbe garantire una seconda tranche di finanziamento perché ad oggi «i Comuni non hanno già fatto tutta la pianificazione». Insomma, ha spiegato l'assessore, «così facciamo una correzione in corsa per andare incontro agli enti locali». Inoltre, Palazzo Lombardia manterrà una «riserva» del 5% (dei 212 milioni) destinata alle opere per l'Expo 2015 e agli enti mantovani coinvolti nel terremoto del maggio 2012. Nel dettaglio, i Comuni bergamaschi che riceveranno parte dello stanziamento regionale sono circa 150. Anche la Provincia, comunque, è interessata dall'iniziativa, visto che riceverà circa 4,5 milioni di euro. Tra i municipi, quelli finanziati in modo più cospicuo sono: Bergamo (oltre 2 milioni di euro), Treviglio (491mila), Villa d'Adda (390 mila), Carvico (380 mila) e Grassobbio (376 mila). Nel suo intervento, durante la conferenza stampa, Garavaglia ha sottolineato che «il Patto di stabilità per gli enti locali è un'invenzione tutta italiana, negli altri Paesi deve essere rispettato a livello nazionale». Solo in Lombardia, inoltre, «il Patto di stabilità blocca 8,5 miliardi di euro» che sono a disposizione degli enti locali e della Regione ma che non possono essere spesi. «Sbloccare queste risorse aggiunge l'assessore - significherebbe avviare opere pubbliche e far lavorare aziende italiane». Da parte sua il presidente Anci Lombardia Attilio Fontana, presente alla conferenza, ha sottolineatoche «il governo Renzi è stato insensibile alla nostra richiesta di sospendere il Patto di stabilità ai Comuni sotto i 5 mila abitanti». Il presidente del Consiglio, infatti, «ha detto chiaramente che per quest'anno il Patto non si tocca, si comincerà a discutere ma sono quattro governi che ascolto sempre la stessa storia». ( fonte Eco di Bergamo)