Il messaggio che da giorni impazza tra la rete e Whatsapp è questo:
Comunico a tutti coloro che ne siano interessati che presso l’UFFICIO SEGRETERIA o ANAGRAFE del vostro comune di residenza è possibile firmare per un referendum di iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa e dei beni. Nella proposta di legge sarà potenziata la tutela della persona che difende la propria casa, i propri beni e i propri cari. La cosa più importante é che viene negato il risarcimento delle eventuali lesioni causate al ladro o agli eredi in caso di morte. Mi permetto di segnalarlo perché partiti, giornali e televisioni non ne stanno dando assolutamente notizia, pertanto vi prego di firmare e far firmare il maggior numero di persone.
Grazie.
C’è tempo fino a metà maggio circa
Serve solo la carta di identità in corso di validità ed essere residenti
PASSATE PAROLA ANCHE AD AMICI . SI DOVRANNO RECARE PRESSO I LORO COMUNI DI APPARTENENZA
Il problema è che nella stragrande maggioranza dei Municipi italiani non vi è traccia di questo «Referendum di iniziativa popolare». Di cosa si tratta dunque? Una bufala o davvero si possono raccogliere le firme per un «referendum di iniziativa popolare»?
In realtà non esiste nessuna raccolta firme per un «referendum di iniziativa popolare», semplicemente perché la legislazione italiana prevede la possibilità di raccogliere firme per indire referendum abrogativi di una legge già in vigore, non referendum che propongano una legge. Quindi il messaggio che vi racconta di una raccolta firme per un referendum sulla legittima difesa è a tutti gli effetti una bufala.
Cosa c’è di vero?
Di vero c’è che esiste l’iniziativa di un partito che tutti credevamo morto (in realtà lo credeva pure il suo fondatore) e che oggi tenta di cavalcare un argomento popolare, quale la legittima difesa, per tentare una disperata resurrezione. Sarà per questo che hanno scelto il periodo Pasquale? Stiamo parlando dell’Italia dei Valori, il partito di Di Pietro, quello che si sbriciolò dopo una sola intervista della Gabanelli. Hanno dato vita ad una banale raccolta firma per presentare una disegno di legge di iniziativa popolare, come previsto dal secondo comma dell’art 72 della Costituzione:
“Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli”.
Uno strumento antico, affascinante ma poco incisivo. La raccolta firma non darà vita ad un referendum, ma permetterà solo la presentazione di un disegno di legge in Parlamento, senza garantire né la sua discussione alle camere né tantomeno l’approvazione. Per darvi un’idea, solo nell’attuale legislatura (iniziata nel marzo 2013), Openpolis conta 4.885 disegni di legge giacenti in Parlamento in attesa di approvazione.
Si tratta di un’iniziativa politica, in via generale anche condivisibile, del tutto legittima, che però viene presentata in maniera un po’ «furbetta», creando confusione tra i cittadini, utilizzando il termine «referendum», giusto per aumentare l’appeal dello slogan.
C’è poi l’aggravante, ovvero la palese disorganizzazione e incapacità dei promotori di inviare i moduli in tutti i comuni, salvo far circolare migliaia di messaggi che assicurano come ciò si possa fare. Questo genera un generale disorientamento, in alcuni casi qualcuno arriva addirittura ad attribuire responsabilità ai comuni stessi, accusandoli di voler boicottare l’iniziativa.
È bene poi ricordare come l’Italia dei Valori, quando nel 2004 la Lega, attraverso il suo Ministro Castelli, promosse la modifica legislativa delle legittima difesa, volta a tutelare maggiormente chi viene aggredito, fu lo stesso Di Pietro a dichiararsi contrario: “Castelli fa propaganda elettorale e terrorismo politico“.
Quando c’era da votare la legge per tutelare i cittadini votarono contro, ora raccolgono inutili firme per farsi pubblicità. A voi le conclusioni. Per questo motivo è importante che ogni iniziativa politica sia promossa da forze che sul tema abbiano maturato una certa credibilità, e sul tema sicurezza e legittima difesa la Lega Nord ha già dato prova di esserlo con la sua attività governativa. Serve un impegno della Lega, con i suoi gazebo e le migliaia di militanti capaci di gestire una seria raccolta firme.
Andrea Monti – http://www.ilmonti.com