(fonte Eco di Bergamo)
Macroregione del Nord, stato di salute del governo, eventuali alleanze, ma anche immigrazione, lavoro e Province. Questi i temi del dibattito di ieri sera alla Bèrghem Fest di Alzano con i presidenti di Veneto e Piemonte, Luca Zaia e Roberto Cota, intervistati dalla giornalista Gaia Mombelli di Sky. Circa 200 i presenti. Tra i temi centrali l'Imu. «Una tassa ingiusta - ha sottolineato Cota -: colpisce tutti, non solo gli straricchi». «Nei palazzi di Roma non hanno mai visto un'azienda e non sanno cosa vuol dire avere i calli sulle mani - ha aggiunto Zaia -. Servono risposte più concrete: anche se si esce dalla crisi, un operaio come fa a vivere con 1.200 euro al mese? La vera uscita dalla crisi è rimettere i soldi in tasca ai cittadini. Come? Evitando agli imprenditori di versare così tante tasse a Roma». E poi i problemi della Lega: «È stato un grosso travaglio, ma fa parte della vita - ha detto Zaia -: di certo il leghismo non morirà mai». Sulle eventuali alleanze e sull'ipotesi di Flavio Tosi come candidato per la Lega, Zaia ha aggiunto: «Deciderà Maroni». «L'importante è non fare alleanze per il proprio tornaconto di poltrone - gli ha fatto eco il collega del Piemonte -, ma perché venga portato a termine il programma. Le alleanze le decideremo a tempo debito, partendo dalla macroregione del nord». Giudizio negativo è stato espresso dai due presidenti sull'attività del governo: «È paralizzato, non parla dei problemi della gente, meglio le elezioni», ha detto Cota. Che ha aggiunto un riferimento a Berlusconi: «La maggioranza delle persone pensa che contro di lui ci sia stato un accanimento: in effetti qualcosa non funziona se qualcuno ha subito 41 processi da quando è in politica. La sinistra vuole invece beneficiare di questo dove non è riuscita col consenso elettorale». E si è parlato anche di secessione: «Non è più un problema della politica - ha detto Luca Zaia -: in Veneto c'è già perché gli imprenditori se ne vanno perché non riescono più a fare impresa. Del resto è impossibile fare impresa in Italia». L'annunciata revisione delle Province è invece «l'ennesima fregatura» per il presidente del Piemonte, comunque disponibile a una riorganizzazione, ma con dei distinguo: «Si vuole tagliare agli enti locali, ma allo Stato centrale non si taglia nulla». «Anche gli annunci fatti oggi dal governo sembrano slogan pre-elettorali - ha aggiunto Zaia -: mille vigili nuovi e contratti a tempo indeterminato, tutte promesse che non si possono manternere». E poi l'immigrazione: «Alla Kyenge la luna di miele è durata fin troppo. Abbiamo perso tempo utile con le offese, quando invece si doveva parlare di immigrazione perché in Italia manca una legge in materia», ha chiarito Zaia.
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