Ecco cosa si nasconde dietro le sigle
Piccolo vademecum sulle scadenze e sulle sorprese che ci attendono nel corso del 2014
Dagli immobili alle assicurazioni sulla vita fino alle rendite finanziarie: una selva di aumenti L'inizio dell'anno nuovo non coincide solo con la fine del periodo festivo natalizio, ma anche con l'entrata in vigore di nuove tasse, che spesso non sono altro che l'unificazione sotto una sola voce di altri balzelli o la modifica delle aliquote di tasse già esistenti. Ad ogni modo i contribuenti bergamaschi saranno nuovamente chiamati a sborsare quattrini riguardo a numerosi ambiti: dai contributi per gli esami di Stato alle compravendite immobiliari, dalle polizze alla pausa caffè, dalle rendite finanziarie alle case sfitte. Debutta la Tari: è parte della Iuc (Imposta unica comunale), insieme alla Tasi (Tributo per servizi indivisibili). Presupposto della Tari è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali odi aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani. Entro giugno 2014 un regolamento individuerà i sistemi di misurazione puntuale della tariffa da parte dei Comuni. La Tari sostituisce la Tarsu, la Tia e la Tares. Dopo diverse ipotesi e valzer di denominazioni (Taser, Trise, ecc.) il 16 giugno debutterà la Iuc, imposta unica comunale, che comprende due tributi distinti: la Tasi sui servizi indivisibili (calcolata sul valore catastale e pagata anche dai proprietari di abitazioni principali e dagli inquilini) e la Tari sui rifiuti (calcolata per metri quadrati ed erede dei vecchi tributi sui rifiuti: Tarsu, Tia e Tares). Secondo le ultime indicazioni è il Comune a dover fissare il calendario dei pagamenti dei due tributi, prevedendo di norma almeno due rate semestrali. La legge tiene ferma la possibilità di pagare anche tutto insieme il 16 giugno. Entro venerdì 24 gennaio dovrà essere pagata la cosiddetta mini-Imu,che costituisce a tutti gli effetti una«coda» della mancata abolizione totale dell'Imu 2013 sull'abitazione principale. A versare il dovuto è chiamato chi vive in Comuni (non è il caso di Bergamo) in cui l'aliquota sulla prima casa nel 2013 era superiore al livello base dello 0,4%: l'importo da pagare è il 40% della differenza tra l'Imu comunale e quella standard con l'aliquota e la detrazione statale. Per l'Imu 2014 restano le scadenze dell'acconto e del saldo al 16 giugno e al 16 dicembre. Dal 2014 il tradizionale «break» alla macchinetta del caffè potrebbe risultare più caro. Aumenta infatti dal 4% al 10% l'aliquota Iva su snack e bevande vendute tramite distributori automatici presenti, tra l'altro, in ospedali, case di cura, uffici, scuole, caserme e altri edifici destinati a collettività. La Legge di stabilità prevede, inoltre, che i prezzi dei contratti di somministrazione già stipulati entro il 4 agosto 2013 possono essere rideterminati in aumento per adeguarli all'incremento dell'Iva. Meno sconti fiscali per le polizze rischio morte e infortuni non inferiori al 5 per cento. In Unico o nel 730 del 2014, il limite massimo su cui calcolare la detrazione dei premi passa da 1.291,14 a 630 euro. Il tetto sconto scenderà ancora nell'anno d'imposta 2014 (con effetti quindi nella dichiarazione dei redditi 2015) a 530 euro. Stesse soglie per le polizze vita e contro gli infortuni stipulate o rinnovate entro il 2000. Solo per le polizze per il rischio di non autosufficienza tetto di 1.291,14 euro dal periodo d'imposta 2014. Dal periodo d'imposta 2014 (con effetto quindi nella dichiarazione dei redditi 2015) addio alla deducibilità dalle imposte sui redditi e dall'Irap per la quota della polizza Rca che va al Ssn. La deduzione era stata già limitata dalla legge Fornero alla sola parte che supera i 40 euro, limite che resta in vigore fino a Unico e 730 del 2014. Ritocco in aumento per l'Ivafe, l'imposta sulle attività finanziarie detenute all'estero da contribuenti residenti in Italia: l'aliquota passa quindi dallo 0,15% allo 0,2 per cento. Un ritocco necessario per allineare il prelievo all'aumento del bollo sulle comunicazioni relative ai prodotti finanziari e per evitare che un regime fiscale più appetibile all'estero non si tramutasse in un incentivo alla fuoriuscita dei capitali dall'Italia. L'aumento di aliquota dovrebbe portare un incremento di gettito stimato in 3,7 milioni di euro. Aumentano i contributi degli iscritti alle gestioni artigiani ed esercenti commercio. Dal primo gennaio 2012 le aliquote contributive pensionistiche sono incrementate di 1,3 punti e successivamente di 0,45 punti ogni anno fino al 24 per cento. Quindi le aliquote per il 2014 sono pari al 22,20 per cento. Per i soli iscritti alla gestione degli esercenti attività commerciali, c'è anche lo 0,09% a titolo di aliquota aggiuntiva ai fini dell'indennizzo per cessazione definitiva dell'attività. Dal 1?gennaio cambia sostanzialmente anche l'imposta di registro. Saranno tassati con l'aliquota del 9% tutti gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà o di altri diritti reali su beni immobili, e vengono eliminate tutte le agevolazioni previste in precedenza. L'aliquota, però, è ridotta al 2% per i trasferimenti di abitazioni con i requisiti «prima casa», con l'unica eccezione delle dimore di lusso accatastate nelle categorie A/1,A/8e A/9. Previsto anche un importo minimo di 1.000 euro per l'imposta di registro, che penalizzerà gli immobili di minor valore. Sempre dal 2014 aumenta da 168 a 200 euro l'importo delle imposte ipocatastali in somma fissa. Dopo appena un anno di mancata applicazione, torna l'Irpef sulle case sfitte. Per l'anno d'imposta 2013 - quindi con effetto in Unico e nel 730 presentati nel 2014 entro il 30 settembre - viene tassato al 50% il reddito degli immobili abitativi non locati situati nello stesso Comune in cui si trova l'abitazione principale del proprietario. Per «reddito», come in passato, si intende la rendita catastale maggiorata di un terzo. Da gennaio accise ridotte a 25 euro per mille litri per il carburante utilizzato nelle serre. Tagliate inoltre del 15% le assegnazioni di gasolio agevolato per tutti gli agricoltori. Nel 2014 dovranno versare un contributo per partecipare agli esami di Stato e ai concorsi gli aspiranti avvocati, notai e magistrati. La«tassa» è di 50 euro per l'esame da avvocato, il concorso per il notariato e la magistratura; 75 euro, invece, per gli esami da avvocato cassazionista. Il contributo diventerà operativo con l'emanazione dei Decreti ministeriali di attuazione.( fonte Eco di Bergamo)