Ho così deciso di darli alle sezioni che faranno nel 2013 le cose migliori perché la Lega sono gli stessi militanti». Maroni a Radio Padania ne ha anche per i "gufi" che davano il Carroccio in procinto di svanire dal palcoscenico della politica nazionale. «Alcun i giornali - ha evidenziato Maroni - continuano a sostenere l'insostenibile perché non possono accettare che la Lega sia tornata al centro della scena politica, speravano che sparisse come I'Udc e l'IdV». «Invece la Lega c'è - ha sottolineato il segretario federale - e sia mo determinanti». Una Pontida emozionante, la prima da segretario federale per "Bobo", andata «benissimo», che ha dato un segnale «di unità del movimento » con fischi arrivati solo da parte di «quattro pistola». «Subiranno le conseguenze di questo – ha tenuto a precisare Maroni ma erano isolati, gli altri 20 mila erano li per ascoltare il progetto che abbiamo lanciato sulla Macroregione». Sul fatto che si sia trattato di una «contestazione microscopica» concorda anche il segretario della Liga Veneta, Flavio Tosi, reca tosi ieri a salutare il leader del Movimento al Vinitaly di Verona. «È una questione di numeri - ha detto il primo cittadino del capoluogo scaligero - a fronte di migliaia di militanti c'è stata qualche decina che non ha capito qual è il bene comune del Carroccio». «I problemi interni - ha ribadito Maroni - si risolvono con l'unità. Bossi ha detto che siamo tutti fratelli e questo è fondamentale». A brindare con Maroni e Tosi tracciando il bilancio dell'evento di domenica, anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: «Pontida - ha osservato Zaia - ha detto che la Lega deve puntare senz'altro all' unità». «Abbiamo ora un po' tutti – ha proseguito - l'obbligo di gestire le tante anime, le tante visioni, le tante idee e le tante estrazioni sociali in teme alla Lega trasformandole in un partito e pensando alla Macroregione». ( fonte La Padania)
L'appuntamento sul pratone di Pontida, da sempre, lascia ricordi indelebili a militanti e sostenitori del Carroccio. «Ma quello di ieri è stato tra i più emozionanti». Dai microfoni di Radio Padania parla il segretario della Lega Nord Roberto Maroni. Non è testimone della sola cronaca, ma anche delle emozioni da lui vissute in prima persona. Il leader leghista si dice soddisfatto dell'evento, soprattutto perché - spiega - «ho visto voltare pagina a un anno di distanza dai fatti che hanno scosso la Lega, dalle indagini, dalle perquisizioni ». Un anno soltanto ma sembra passato un secolo. Nel frattempo il governo dei professori è stato di fatto pensionato, Maroni è diventato Governatore della Lombardia, il Parla mento è stato rinnovato, il nuovo obiettivo per la Lega è la Macroregione. Un anno durante il quale al centro del Carroccio è tornata la "base", «ed è per questo ha proseguito a spiegare il leader leghista - che ho voluto portare sul palco il maltolto alla Lega, cioè quei diamanti recuperati e pagati con i soldi della Lega, ricordando che i veri diamanti sono i militanti.
Ho così deciso di darli alle sezioni che faranno nel 2013 le cose migliori perché la Lega sono gli stessi militanti». Maroni a Radio Padania ne ha anche per i "gufi" che davano il Carroccio in procinto di svanire dal palcoscenico della politica nazionale. «Alcun i giornali - ha evidenziato Maroni - continuano a sostenere l'insostenibile perché non possono accettare che la Lega sia tornata al centro della scena politica, speravano che sparisse come I'Udc e l'IdV». «Invece la Lega c'è - ha sottolineato il segretario federale - e sia mo determinanti». Una Pontida emozionante, la prima da segretario federale per "Bobo", andata «benissimo», che ha dato un segnale «di unità del movimento » con fischi arrivati solo da parte di «quattro pistola». «Subiranno le conseguenze di questo – ha tenuto a precisare Maroni ma erano isolati, gli altri 20 mila erano li per ascoltare il progetto che abbiamo lanciato sulla Macroregione». Sul fatto che si sia trattato di una «contestazione microscopica» concorda anche il segretario della Liga Veneta, Flavio Tosi, reca tosi ieri a salutare il leader del Movimento al Vinitaly di Verona. «È una questione di numeri - ha detto il primo cittadino del capoluogo scaligero - a fronte di migliaia di militanti c'è stata qualche decina che non ha capito qual è il bene comune del Carroccio». «I problemi interni - ha ribadito Maroni - si risolvono con l'unità. Bossi ha detto che siamo tutti fratelli e questo è fondamentale». A brindare con Maroni e Tosi tracciando il bilancio dell'evento di domenica, anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: «Pontida - ha osservato Zaia - ha detto che la Lega deve puntare senz'altro all' unità». «Abbiamo ora un po' tutti – ha proseguito - l'obbligo di gestire le tante anime, le tante visioni, le tante idee e le tante estrazioni sociali in teme alla Lega trasformandole in un partito e pensando alla Macroregione». ( fonte La Padania) Comments are closed.
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