
Non perché la Lega sia interessata a entrare nel Governo, come qualcuno scrive, o a fare giochi strani, sono tutte balle. Ma perché è chiaro che un interlocutore è bene che ci sia a Roma». Altrimenti, per il leader del Carroccio, «le decisioni che il Governo deve prendere, non le prende nessuno o, peggio ancora, le prende il Governo Monti che è il Governo che noi abbiamo contrastato e continuiamo a contrastare». Il neo presidente della Lombardia sottolinea come il ritrovo di domenica sarà soprattutto una festa, annunciando anche ai militanti una «sorpresa sui diamanti». «Ma per ora non voglio dire nulla», dice abbottonato con riferimento all'inchiesta che ha riguardato l'ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito. «Andremo avanti - ha spiegato - fino a metà pomeriggio, la parte politica comincerà più tardi. Vogliamo riempire di contenuti questa storica giornata». «Voglio che a Pontida ci sia una grande festa nel giorno più importante» per la Lega e «domenica partirà una grande campagna per il nostro grande sogno». Per Maroni, «ci ritroviamo dopo due anni in cui sono successe tante cose. La Lega è passata attraverso un tunnel ma ne siamo usciti». Una Pontida «molto importante per la Lega» quella di domenica prossima anche «perché parte una nuova fase, la più importante della nostra storia, sarà l'occasione per porre le nostre condizioni come macroregione del Nord, a Roma, al Parlamento e alle istituzioni. Noi vogliamo essere - è l'auspicio del neogovernatore della Lombardia - un soggetto istituzionale che dialoga». «L'alleanza delle regioni del nord è una svolta e apre la strada al futuro. Di questo parleremo a Pontida, parleremo delle iniziative delle tre regioni che possono unire le forze per risolvere i problemi. In tanti settori ci può essere una grande vis ione unitaria delle regioni del nord per realizzare il grande sogno che abbiamo in mente: prima il nord. Adesso siamo in condizioni di poterlo fare». «La costruzione della macroregione impegna le forze della Lega», ha spiegato e «Pontida è il cuore della nostra azione politica» e darà «inizio a una nuova e gloriosa pagina. lo ho scommesso tutto me stesso sulla vittoria in Lombardia, che non era facile». Ora «la Lega c'è, è viva e continua a dettare le parole d'ordine della politica». Mentre «a Roma sono nella palude, non sanno da che parte uscire, entrare, salire e scendere. Sono lì bloccati mentre noi in Lombardia siamo già partiti e abbiamo messo la prima, la seconda e la terza». Secondo il leader leghista «Roma è ormai Bisanzio, noi siamo la concretezza». E nulla è più lontano da Pontida di Bisanzio.( fonte Igor Iezzi - La Padania).