La Lega chiede di introdurre nella Costituzione la piena occupazione, non solo i diktat di Bruxelles
«Bisogna emendare la Costituzione: prima ancora che il pareggio di bilancio la necessità è che sia inserito il diritto alla piena occupazione».
All'indomani del pieno di voti in Emilia Romagna il leader della Lega Matteo Salvini non perde tempo e "sfrutta" la ribalta mediatica per lanciare le proposte economiche del Carroccio. Proposte che - spiega il segretario leghista - verrà presentata il 13 dicembre a Milano, in occasione della campagna per l'aliquota unica al 15% per famiglie e imprese.
E oltre all'aliquota unica, di cui Salvini ha già parlato in più occasioni, la novità è la norma costituzionale sul lavoro. L'idea del Carroccio è semplice ma anche rivoluzionaria: Avete voluto il pareggio di bilancio nella Costituzione? Ok, adesso metteteci anche la piena occupazione. Senza la quale lo Stato non deve impegnarsi in sanguinose e inutili politiche di austerity per rispettare i parametri imposti da Bruxelles. Lo spirito che sta dietro alla proposta della Lega è insomma che prima dei bilanci ci sono le persone e le persone senza lavoro non possono vivere dignitosamente. Anteporre il lavoro al pareggio di bilancio è semplicemente dire che le politiche economiche devono avere come obiettivo il benessere dei cittadini e solo dopo i parametri europei. Alle persone comuni potrebbe sembrare una banalità, ma evidentemente non lo è visto che nella Costituzione è il pareggio di bilancio che entra e non la piena occupazione.
L'obbligo del pareggio di bilancio è stato inserito nell'articolo 81 della Costituzione con la legge costituzionale del 20 aprile 2012. La norma, studiata per dare seguito al Fiscal Compact, recita che «Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte. Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L'esercizio provvisorio del bilancio non puo' essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilita' del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale».
Insomma, l'art. 81 è una vera e propria gabbia dentro la quale, nulla si può fare per il rilancio economico e gli investimenti che necessitano, appunto, un indebitamento.
Un'impostazione contro la quale la Lega si è schierata fin da subito e che il suo responsabile economico Claudio Borghi Aquilini ha sempre criticato, rivendicando il diritto da parte dello Stato di indebitarsi per far ripartire il ciclo economico, creare sviluppo e occupazione. Proprio il responsabile economico del Carroccio ieri a Livorno ha incontrato gli operai della Trw, azienda di componentistica per automobili, 450 famiglie a cui la nuova proprietà tedesca ha detto che, se vogliono mantenere il posto di lavoro, devono trasferirsi in Repubblica Ceca. (fonte La Padania.net)