Come? Cambiando le leggi, molto semplice. E se a Roma la maggioranza che sostiene il Governo sarà quel la della coalizione di cui facciamo parte non ci sarà nessun problema, perché questa nostra proposta fa parte del programma condiviso dalla coalizione, un programma che tutti si sono impegnati a realizzare. E se invece al Governo dovesse esserci un'altra maggioranza di segno diverso allora se la dovranno vedere con la Lombardia, con il Piemonte ed il Veneto, dovranno fare i conti con la massa critica del le Regioni del Nord. Dovranno fare i conti con noi: io su questo non arretro di un millimetro». Avanti quindi sulla strada dell'Euroregione del Nord che tratterrà sul proprio territorio almeno il 75% delle proprie tasse. Pronta l'accusa dei concorrenti alla corsa al Pirellone: sarebbe quasi una secessione. Altrettanto pronta la risposta del leader leghista: «No, non è una secessione. Sarebbe una secessione se volessimo trattenere sul territorio il 100% delle tasse, mentre ci siamo impegnati a restituire il 25%, cioè un quarto delle nostre tasse, per la coesione nazionale. Il 25% sono tanti soldi, il resto sono risorse dei lombardi ed è giusto che le trattengano» . Un fiume di denaro con cui alleviare le difficoltà dei cittadini e del mondo produttivo. Alcuni economisti sul Corriere della Sera mercoledì hanno ipotizzato che in questo modo la sola Lombardia avrebbe almeno 16 miliardi di euro netti l'anno in più a sua disposizione. Maroni sulla base dei dati del Corriere snocciola subito alcun i interventi prioritari: «Intanto aboliamo l'Irap alle nostre imprese, una tassa che va le quasi 8 miliardi. Poi via il bollo sull'automobile che ammonta ad un miliardo. Quindi altri 100 milioni per dare i libri gratis a tutti gli studenti delle scuole primarie. E anche così avanzerebbero altri 8-9 miliardi che potremmo usare per rea lizzare o completare delle infrastrutture oppure per incentivare le nostre aziende, per esempio ad assumere i nostri giovani sgravandoli dalla tasse per due o tre anni. E comunque voglio che siano i cittadini lombardi a dirmi come vogliono che vengano utilizzate queste risorse e in generale a dirmi cosa vogliono per la nostra Lombardia ». Per questo martedì a Como e mercoledì a Cernobbio si terrà una due giorni di stati generali dall'eloquente titolo "Dillo a Maroni", ovvero un nuovo momento di ascolto e di confronto con la società civile, con il mondo imprenditoriale, professionale e associativo, per raccogliere proposte e contenuti che diventeranno il programma del governatore Maroni. Un programma ovviamente condiviso sia dal Pdl che dalla lista Lavoro e Libertà che fa capo a Giulio Tremonti. Un programma che dovrà essere condiviso e vincolante anche per quelle formazioni satellite del Pdl (La Destra, Fratelli d'Italia ecc) che stanno bussando per entrare a far parte della coalizione. «Tra la Lega e il Pdl – spiega Maroni che questa mattina avrà un confronto a Roma con i vertici pidiellini - si è convenuto su un programma comune e quindi dipenderà da noi fare entrare altre forze politiche, sia a livello nazionale che regionale. Per il loro ingresso è fondamentale che condividano il nostro programma. Domani (oggi per chi legge) a Roma discuteremo e decideremo anche di questo -e ci potrà essere qualche novità. La coerenza con il nostro programma, però è fondamentale ». Infine una battuta sui competitor nella corsa al Pirellone. «Albertini si era impegnato a regalarmi una Ferrari se avessi vinto ... Beh, vada a prenotarla, poi io la metterò subito a disposizione della Regione», ha ridacchiato Maroni che ha poi replicato anche su Ambrosoli: «Sono convinto che non ci sarà un testa a testa perché il patto firmato col Pdl ha messo in moto un meccanismo di ottimismo fra i cittadini nei confronti del centrodestra. In ogni caso sono disponibile a qualunque confronto per ché sono sicuro di avere gli argomenti per vincere il confronto, ma per ora nessuno me lo ha chiesto. Il mio programma - ha concluso Maroni - prevede che i lombardi si tengano 16 miliardi ogni anno e come ho già detto queste risorse saranno impiegate sul territorio per abolire l'Irap, il bollo auto o dare i libri gratis ai nostri ragazzi, per aiutare le nostre imprese e dare ai nostri giovani un lavoro. E gli altri? Cosa dicono di questo loro»?(fonte La Padania)
Trattenere qui i nostri soldi è un dovere morale. Non solo si può fare, ma si deve fare. E noi lo faremo» . Il candidato alla regione Lombardia, Roberto Maroni, guarda già al concreto, al grande obiettivo che si propone di realizzare dal momento in cui avrà tra le mani il timone della Regione. «L'accordo siglato domenica tra la Lega Nord e il Pdl ha cambiato gli scenari. Ora ci sono le condizioni per vincere queste elezioni e poter così attuare il nostro programma che ha al suo centro la proposta di trattenere almeno - e Maroni calca il tono sull'almeno - il 75% delle tasse prodotte dai lombardi sul nostro territorio ». Un obiettivo che Maroni indica come raggiungibile, pur non nascondendo le difficoltà che verranno frapposte da Roma. «E' chiaro che ci sarà da battagliare, questo lo sappiamo e non potrebbe essere diversamente quando vai a chiedere di ridiscutere come vengono allocate le risorse economiche. Ma non abbiamo certo paura di lottare. Ripeto, non sarà faci le perché s i tratta di una proposta che cambia gli equilibri. Ma tecnicamente si può fare. Del resto la Sicilia trattiene il 100% delle tasse prodotte dai suoi cittadini e allora perché noi lombardi non possiamo tenerci non dico il 100 come i siciliani ma almeno il 75%»? In pratica anche la Lombardia, una volta concretizzato questo progetto ambizioso, diventerebbe una regione a statuto speciale e su questo Maroni è granitico. «Bene, se per realizzare tutto questo la Lombardia deve diventare una Regione a statuto speciale, allora lo diventerà.
Come? Cambiando le leggi, molto semplice. E se a Roma la maggioranza che sostiene il Governo sarà quel la della coalizione di cui facciamo parte non ci sarà nessun problema, perché questa nostra proposta fa parte del programma condiviso dalla coalizione, un programma che tutti si sono impegnati a realizzare. E se invece al Governo dovesse esserci un'altra maggioranza di segno diverso allora se la dovranno vedere con la Lombardia, con il Piemonte ed il Veneto, dovranno fare i conti con la massa critica del le Regioni del Nord. Dovranno fare i conti con noi: io su questo non arretro di un millimetro». Avanti quindi sulla strada dell'Euroregione del Nord che tratterrà sul proprio territorio almeno il 75% delle proprie tasse. Pronta l'accusa dei concorrenti alla corsa al Pirellone: sarebbe quasi una secessione. Altrettanto pronta la risposta del leader leghista: «No, non è una secessione. Sarebbe una secessione se volessimo trattenere sul territorio il 100% delle tasse, mentre ci siamo impegnati a restituire il 25%, cioè un quarto delle nostre tasse, per la coesione nazionale. Il 25% sono tanti soldi, il resto sono risorse dei lombardi ed è giusto che le trattengano» . Un fiume di denaro con cui alleviare le difficoltà dei cittadini e del mondo produttivo. Alcuni economisti sul Corriere della Sera mercoledì hanno ipotizzato che in questo modo la sola Lombardia avrebbe almeno 16 miliardi di euro netti l'anno in più a sua disposizione. Maroni sulla base dei dati del Corriere snocciola subito alcun i interventi prioritari: «Intanto aboliamo l'Irap alle nostre imprese, una tassa che va le quasi 8 miliardi. Poi via il bollo sull'automobile che ammonta ad un miliardo. Quindi altri 100 milioni per dare i libri gratis a tutti gli studenti delle scuole primarie. E anche così avanzerebbero altri 8-9 miliardi che potremmo usare per rea lizzare o completare delle infrastrutture oppure per incentivare le nostre aziende, per esempio ad assumere i nostri giovani sgravandoli dalla tasse per due o tre anni. E comunque voglio che siano i cittadini lombardi a dirmi come vogliono che vengano utilizzate queste risorse e in generale a dirmi cosa vogliono per la nostra Lombardia ». Per questo martedì a Como e mercoledì a Cernobbio si terrà una due giorni di stati generali dall'eloquente titolo "Dillo a Maroni", ovvero un nuovo momento di ascolto e di confronto con la società civile, con il mondo imprenditoriale, professionale e associativo, per raccogliere proposte e contenuti che diventeranno il programma del governatore Maroni. Un programma ovviamente condiviso sia dal Pdl che dalla lista Lavoro e Libertà che fa capo a Giulio Tremonti. Un programma che dovrà essere condiviso e vincolante anche per quelle formazioni satellite del Pdl (La Destra, Fratelli d'Italia ecc) che stanno bussando per entrare a far parte della coalizione. «Tra la Lega e il Pdl – spiega Maroni che questa mattina avrà un confronto a Roma con i vertici pidiellini - si è convenuto su un programma comune e quindi dipenderà da noi fare entrare altre forze politiche, sia a livello nazionale che regionale. Per il loro ingresso è fondamentale che condividano il nostro programma. Domani (oggi per chi legge) a Roma discuteremo e decideremo anche di questo -e ci potrà essere qualche novità. La coerenza con il nostro programma, però è fondamentale ». Infine una battuta sui competitor nella corsa al Pirellone. «Albertini si era impegnato a regalarmi una Ferrari se avessi vinto ... Beh, vada a prenotarla, poi io la metterò subito a disposizione della Regione», ha ridacchiato Maroni che ha poi replicato anche su Ambrosoli: «Sono convinto che non ci sarà un testa a testa perché il patto firmato col Pdl ha messo in moto un meccanismo di ottimismo fra i cittadini nei confronti del centrodestra. In ogni caso sono disponibile a qualunque confronto per ché sono sicuro di avere gli argomenti per vincere il confronto, ma per ora nessuno me lo ha chiesto. Il mio programma - ha concluso Maroni - prevede che i lombardi si tengano 16 miliardi ogni anno e come ho già detto queste risorse saranno impiegate sul territorio per abolire l'Irap, il bollo auto o dare i libri gratis ai nostri ragazzi, per aiutare le nostre imprese e dare ai nostri giovani un lavoro. E gli altri? Cosa dicono di questo loro»?(fonte La Padania) Comments are closed.
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