"Matteo Renzi è venuto alla Camera qualche mese fa proponendo di fare la rivoluzione in Italia e in Europa.
E' arrivato con la corsa del bersagliere, e oggi più prudentemente si riconverte al passo.
Riforme? Novità? Svolta per il Paese? Nessuno crede che questi obiettivi possano essere raggiunti dal governo di Matteo Renzi, «strumento sempre più nelle mani dell'Europa» che annuncia al popolo i decreti con tanto di slide ma poi, alla fine, i provvedimenti portati alla firma del presidente della Repubblica sono ben diversi, scritti e rivisti in altri palazzi e uffici, da persone non elette dal popolo.
Giancarlo Giorgetti, nell'Aula della Camera, non le manda a dire al presidente del consiglio che ieri con la consueta formula stentorea e arrogante ha annunciato le intenzioni dei prossimi mille giorni. Annunci appunto. Da sei mesi Renzi non fa altro. Chiacchiere al vento, ha ribadito Massimiliano Fedriga: «Ancora una volta da Renzi abbiamo ascoltato molte parole al vento ma nulla di concreto» sottolinea il capogruppo a Montecitorio». «Nella sua passerella televisiva il presidente del Consiglio non ha accennato all'intenzione di ridurre la pressione fiscale e non ha detto in che modo intende intervenire sul lavoro per rilanciare l'occupazione. Più che altro abbiamo assistito a un attacco rivolto ai suoi avversari interni, i professionisti della tartina, allo scopo di nascondere le inadempienze del suo governo». Nessuno sconto a Renzi che, ha ripreso il discorso Giorgetti, deve dire chiaramente come la pensa sul referendum per l'indipendenza della Scozia che si celebrerà domani.
«Il difetto genetico - sostiene Giorgetti - sta in questa Europa, che è stata fatta non senza flessibilità, ma senza popolo, senza democrazia. Il difetto genetico di questa Europa è di un'Europa che ha allargato a 27 senza chiedere il consenso al popolo, che ha aperto i mercati senza chiedere il consenso al popolo, che ha aperto la circolazione all'immigrazione senza chiedere il consenso al popolo, che ha fatto l'euro senza chiedere il consenso al popolo». Per questo Renzi «che in una cosa è riuscito, ha distrutto la sinistra» una sola battaglia deve fare: quella per la democrazia. «E per questo motivo - ha detto ancora Giorgetti rivolgendosi a Renzi - questa battaglia della democrazia e dei popoli in Europa, lei deve dirci cosa pensa sul referendum scozzese perché quella è la cartina di tornasole di quello che sta avvenendo, lì si può fare la svolta storica. Certo, non tutti hanno il coraggio o forse l'imprevidenza del leader Cameron, di consentire i referendum di autodeterminazione. Il suo Governo ha impugnato la legge regionale del Veneto, che consentirebbe un referendum per sapere che cosa ne pensano i veneti della loro indipendenza».
Ma in Scozia il processo va avanti e lì ci può essere la svolta storica, che cambia non soltanto il Regno Unito, la Gran Bretagna: cambierebbe tutta l'Europa. «Farebbe entrare i popoli e la democrazia - dice Giorgetti - e permetterebbe di ricostruire un'Europa dei popoli: questa sì forte, questa sì che decide e, quando prendi i voti, puoi permetterti di decidere senza chiedere il consenso a nessuno». Proprio sull'indipendenza dei popoli il Carroccio ha voluto concentrare il suo messaggio politico. Così al termine dell'intervento del premier i deputati si sono alzati sventolando le bandiere del Veneto con la scritta "il futuro del Veneto nelle mani dei veneti". Del resto la bocciatura del carroccio nei confronti del governo è senza appello: «Renzi è venuto alla Camera qualche mese fa proponendo di fare la rivoluzione in Italia e in Europa. E' arrivato con la corsa del bersagliere - sottolinea Giorgetti - e oggi più prudentemente si riconverte al passo dell'alpino».
«Il discorso di oggi (ieri per chi legge ndr) è un mix confuso di riforme strutturali ed elargizioni elettorali, per cui ci sono 80 euro per i dipendenti ma non per i disoccupati, ci sono gli aumenti per i dipendenti della scuola ma non per le Forze dell'ordine. Siamo in un paese dove si dedica attenzione ai disperati di tutto il mondo e non a quelli italiani e si danno 920 euro al mese per chi sbarca in Sicilia da clandestino e 520 agli invalidi totali». Protesta anche al Senato. Qui l'ironia ha preso il posto del messaggio veneto perché provocatoriamente i senatori del Carroccio hanno offerto un finto gelato al premier con chiaro riferimento alle immagini pubblicate dall'Economist la scorsa settimana. E un finto gelato a Renzi l'ha portato Patrizia Bisinella che, intervenendo in Aula è tornata però sulla questione dell'indipendenza del Veneto: «Sulla scorta di quanto sta accadendo in Scozia - ha detto la parlamentare veneta - Renzi permetta anche al Popolo Veneto di esprimersi sulla propria autodeterminazione e metta da parte tutti quei rigurgiti ipercentralisti che stanno caratterizzando il suo mandato e che affosseranno definitivamente il paese».( fonte LaPadania.net)