La Lega deve guidare un nuovo «Fronte identitario», chiamando a raccolta tutte le forze che non si riconoscono «nel Pd di Renzi» e nel «politicamente corretto», ma neppure nel «moderatismo elevato a sistema di Parisi». È quanto suggerisce Giancarlo Giorgetti, da sempre considerato il cervello del Carroccio: l’uomo di Cazzago Brabbia, Varese, è stimato dagli ex leader Bossi e Maroni. L’attuale segretario, Salvini, l’ha nominato vice. E perfino Napolitano l’aveva valorizzato, inserendolo nella pattuglia di saggi per le Riforme. Era il 2013.
Ora, alla festa leghista di Milano Marittima, Cervia, Giorgetti parla a tutto campo. Disegnando il futuro dei lumbard nel bel mezzo del caso Parisi. Lanciato dal Cavaliere per rianimare Forza Italia, l’ex candidato sindaco di Milano sta rovinando il sonno dei colonnelli azzurri.E agita i leghisti: Maroni gli vorrebbe concedere una chance, Salvini no. Giorgetti cosa dice? Prima ammette: «Non vado matto per Berlusconi», ma «deve decidere da che parte stare» perché le «idee confuse» non pagano. Proprio per questo, «la scelta di Parisi non fa pensare bene» nonostante l’ex premier «abbia ottenuto il risultato tattico di far fuori i caporali e le caporalesse che gli giravano attorno. Ora può ricominciare da zero». Pausa. «I prossimi mesi» decideranno «gli attori e le regole della politica per i prossimi dieci anni» e quindi «spero che Berlusconi scelga il popolo e non i consulenti aziendali». Giorgetti conosce il Palazzo, e crede che la Lega e un eventuale Fronte identitario debbano mettere in conto di perdere «a breve termine», cioè alle prossime Politiche, ma «nel medio termine i voti arriveranno» anche per la crisi dei grillini che in qualche anno rischiano di sgonfiarsi perché «non risolveranno i problemi» nonostante le altissime aspettative. Insomma, per Giorgetti è meglio cantare fuori dal coro, perché arriverà il momento giusto per «chi è considerato politicamente scorretto». Di più: «La categoria dei cosiddetti moderati non esiste più», meglio un Salvini «che deve continuare a mandare messaggi forti, ma in toni più moderati».
Per Giorgetti «non possiamo rinunciare a dire come la pensiamo» pur di allargare la coalizione: «Non dobbiamo accettare compromessi a tutti i costi», altrimenti nella stanza dei bottoni «poi facciamo cretinate».
C’è però un problema. In Lombardia, Maroni governa pure con Ncd. Il presidente non scarta l’idea di un centrodestra che guardi anche al cosiddetto centro. «Capisco Maroni» ammette Giorgetti. Che però esce dalla strettoia spiegando che «destra e sinistra sono categorie superate dalla storia», tanto che il Pd «salva le sue banche e difende i poteri forti anziché le classe popolari». Ecco perché la Lega sostiene che il vero scontro è tra chi tifa globalizzazione e chi è per l’identità, tra chi vuole porte aperte agli immigrati e chi no, tra chi sta con Bruxelles e chi sogna un’Europa diversa.
Giorgetti spara a zero sul governo «amico dei poteri forti e delle lobby» che «vuol salvare il Monte dei Paschi di Siena» utilizzando «le casse di previdenza private», per non parlare della Cassa depositi e prestiti: «Vive con i risparmi portati in Posta. E ora li raccoglie per salvare le banche». Attacco alla magistratura: sui troppi guai degli istituti di credito «non ha molta voglia di impegnarsi, forse per ragioni politiche». A proposito: «Renzi aveva annunciato alla direzione Pd la riforma delle Popolari», cosa poi avvenuta e che ha consentito guadagni in Borsa «a soggetti vicini al presidente del Consiglio».
Non parlategli della riforma della Costituzione, «confusa e scritta male»: toglierà potere «agli enti locali». Per questo «sindaci e governatori che voteranno Sì sono pazzi da interdire». E poi. Giorgetti è sicuro che senza una sterzata, «tra dieci anni ci sarà la repubblica islamica». Anzi, crede che l’Isis stia danneggiando chi sogna un’egemonia musulmana in Europa. «Solo per il fattore demografico, l’islam sarebbe diventato maggioranza senza bisogno degli attentati». Quindi, «queste situazioni rischiano di aprire gli occhi alla gente». E visto che in Europa si parla anche di pazzi che uccidono senza invocare la religione, Giorgetti mette in guardia «dalle persone con problemi psichiatrici». Le strutture pubbliche sono al collasso anche perché ci sono parecchi «immigrati». «Sono sradicati dal loro contesto», rischiano la follia, «ma ora i malati psichiatrici sono a carico delle famiglie perché i manicomi non si possono più aprire». Ecco, a proposito di politicamente scorretto: sarebbe ora di dire che anche la legge Basaglia «è stata una stronzata».
(fonte liberoquotidiano)