«Buonasera, serve un intervento nei boschi di Blello». «Ma 'ndo sta Blello?». Non stupitevi se fra qualche giorno all'altro capo del telefono risponderà l'agente forestale romano Nando che avrà qualche difficoltà, a 480 chilometri di distanza in linea d'aria, a individuare il nostro piccolo paese della Val Brembilla. Un po' di comprensione... D'altronde come potrebbe l'agente bergamasco Piero coordinare un intervento a Jenne, paesino di 407 anime sui Monti Simbruini in provincia di Roma? Come risolvere la questione? Semplice: a ognuno il suo territorio. Eppure non è così. I tagli dello Stato hanno partorito l'ennesima soluzione all'italiana, quindi romanocentrica. E qui non si tratta di sfoderare la spada di Alberto da Giussano per difendere la Padania ma di conoscere la geografia, di applicare un federalismo del buonsenso a protezione del nostro territorio. Un territorio boschivo (il 63% è montano e il 12% collinare) che avrebbe bisogno di maggior tutela. L'ambiente è già stato sacrificato abbondantemente nelle aree di pianura in favore della cementificazione. E in montagna il bosco ha riconquistato velocemente i prati abbandonati dai pascoli e dall'agricoltura. La presenza del Corpo forestale è dunque una risorsa di protezione importante per la Bergamasca. Gli agenti sono una quarantina, pochi per controllare tutto il territorio. Peccato che in altre province e regioni, dove prevalgono le spiagge, i forestali siano molti di più. Ad esempio la Lombardia ha gli stessi agenti della Puglia: 460. Per non parlare della Sicilia, dove pur non essendo agenti ma operai forestali stipendiati dalla Regione, sono 25 mila, praticamente un esercito. Alla faccia dei tagli! ( fonte Eco di Bergamo - Bruno Bonassi).
Il commento «Ma 'ndo sta Blello?» Spazzato via il federalismo.
«Buonasera, serve un intervento nei boschi di Blello». «Ma 'ndo sta Blello?». Non stupitevi se fra qualche giorno all'altro capo del telefono risponderà l'agente forestale romano Nando che avrà qualche difficoltà, a 480 chilometri di distanza in linea d'aria, a individuare il nostro piccolo paese della Val Brembilla. Un po' di comprensione... D'altronde come potrebbe l'agente bergamasco Piero coordinare un intervento a Jenne, paesino di 407 anime sui Monti Simbruini in provincia di Roma? Come risolvere la questione? Semplice: a ognuno il suo territorio. Eppure non è così. I tagli dello Stato hanno partorito l'ennesima soluzione all'italiana, quindi romanocentrica. E qui non si tratta di sfoderare la spada di Alberto da Giussano per difendere la Padania ma di conoscere la geografia, di applicare un federalismo del buonsenso a protezione del nostro territorio. Un territorio boschivo (il 63% è montano e il 12% collinare) che avrebbe bisogno di maggior tutela. L'ambiente è già stato sacrificato abbondantemente nelle aree di pianura in favore della cementificazione. E in montagna il bosco ha riconquistato velocemente i prati abbandonati dai pascoli e dall'agricoltura. La presenza del Corpo forestale è dunque una risorsa di protezione importante per la Bergamasca. Gli agenti sono una quarantina, pochi per controllare tutto il territorio. Peccato che in altre province e regioni, dove prevalgono le spiagge, i forestali siano molti di più. Ad esempio la Lombardia ha gli stessi agenti della Puglia: 460. Per non parlare della Sicilia, dove pur non essendo agenti ma operai forestali stipendiati dalla Regione, sono 25 mila, praticamente un esercito. Alla faccia dei tagli! ( fonte Eco di Bergamo - Bruno Bonassi). Comments are closed.
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Gennaio 2024
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