È la terza volta. Al congresso provinciale batte la Bordogna con 549 voti su 807 «No all'unità falsa, serve un gioco di squadra». E lancia le Primarie per i candidati « La soddisfazione dura trenta secondi, ora c'è il peso della responsabilità di non deludere i militanti». Tra i baci e gli abbracci il sorriso è tirato. Daniele Belotti, 45 anni, metà dei quali nella Lega, ha appena ricevuto le chiavi della sede (e della macchinetta del caffè) da Cristian Invernizzi. Con 529 voti (pari al 67,9%) su 807 (erano 1.400 gli aventi diritto) supera la sfidante Raffaella Bordogna (197 schede, pari al 23,5%) ed è il nuovo segretario provinciale del Carroccio. Nuovo si fa per dire: è già stato 2 volte segretario provinciale, 4 consigliere comunale a Bergamo, tre in Regione, di cui una come assessore. «Ma faccio notare che sono tutti incarichi ottenuti con le preferenze, e quindi come attestato di stima. Sono sempre stato eletto con voto segreto, mai nominato. Una bella responsabilità». Da dove si ri-parte? «Convocherò in tempi stretti il direttivo provinciale per programmare i 110 incontri sul territorio, andremo in tutte le sezioni, dalle Valli alla Bassa. Valuteremo la situazione a una a una in vista delle amministrative del prossimo anno». Andranno al voto 180 Comuni bergamaschi. Come vi preparerete? «Sarà dura esserci in tutti. Ma innanzitutto bisogna crescere di qualità. Gli eletti, dai consiglieri provinciali in su, saranno chiamati a un rendiconto personale di quello che hanno fatto. Tutti sono chiamati a dare il massimo, serve da stimolo per chi è nelle istituzioni e come gratificazione per chi lavora». Nel suo discorso ha detto «basta con i recinti vip e i salotti Billionaire alle nostre feste». Che significa? «Vuol dire che l'esempio deve venire dall'alto e che i generali più rispettabili sono quelli che stanno in trincea. Bisogna che i massimi esponenti del movimento recuperino il contatto con la realtà e si riavvicinino ai cittadini». Lei ha proposto le primarie per la scelta dei candidati alle Politiche e alle Regionali. Si faranno? «Non lo decido io, ma porterò quest'istanza, che viene dalla prima provincia della Lega, al segretario nazionale Salvini e a quello federale Maroni. Perché delle tendopoli fuori da via Bellerio nei giorni in cui si decidevano le liste non se ne può più. Piuttosto, chi si vuol candidare deve convincere i militanti con progetti e idee». Ha coniato lo slogan «dai grandi militanti ai militanti importanti». «I militanti sono i nostri diamanti quando devono fare i gazebo con -30° gradi o le patatine con +30° o attaccare i manifesti alle 3 di notte. Diamo invece in mano a loro la scelta dei candidati, che devono rappresentare non i due che stanno in alto ma i 1.500 che stanno in basso. In questo senso dico di tornare alle Primarie, che non sono state inventate dal Pd: noi le facevamo già nel 1996». Il segretario uscente Invernizzi ha detto che la situazione patrimoniale della Lega bergamasca è solida con 399.518 mila euro in banca. Lei ha assicurato massima trasparenza nelle entrate e uscite del movimento. Un tema «sensibile» per la Lega, dopo i recenti scandali federali. «La trasparenza sarà d'obbligo, e un obbligo morale sarà per chi ha incarichi dare una mano anche economicamente. Fare politica costa, i finanziamenti pubblici non ci saranno più e i nostri rappresentanti sono diminuiti. Chi può, quindi, sarà chiamato a contribuire». La cito: «Dell'unità falsa e forzata non me ne frega niente». «Sì, perché quello che m'interessa è il gioco di squadra. Col presidente della Provincia Ettore Pirovano, ad esempio, non è necessario che vada a cena o in vacanza insieme. Però se è uno che segna, il pallone glielo passo. Se il presidente della Provincia o uno dei nostri sindaci parte con un'iniziativa deve poter avere dietro tutto il movimento». Pirovano e il senatore Nunziante Consiglio non si sono fermati fino alla sua proclamazione. «Adesso non cerchiamo robe a tutti i costi. Hanno votato, non erano tenuti a fermarsi fino alla fine». La sua sfidante Raffaella Bordogna ha detto che si aspetta una sua chiamata per capire che ruolo potrà avere in questo gioco di squadra. «La chiamata la farò a tutti, non solo a lei. Intanto l'ho chiamata al microfono quando sono stato proclamato, perché mi sembrava giusta una stretta di mano finale». Uno degli argomenti dei suoi avversari è che «tanto tra tre mesi sarà in carcere», riferendosi al fatto che è indagato per il tifo ultrà. «In Regione ho fatto un passo indietro alle ultime elezioni per non mettere in imbarazzo nessuno con la storia dei rimborsi spese. Ma intanto posso dire di aver gestito per tre anni un assessorato ai Rifiuti e all'Ambiente attraversato da arresti e indagini senza figurare mai in alcuna intercettazione. Posso quindi andare in giro a testa alta per aver gestito quell'assessorato che non mi ha fatto dormire tante notti per la responsabilità. Per l'Atalanta, vanto un record mondiale: sono l'unico assessore al mondo indagato perché troppo tifoso».
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Gennaio 2024
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