
dalle colonne del suo giornale Matteo Mion ci chiede se tratterremo il 75% di tasse al Nord, allora chiariamolo subito, la risposta è sì, e non è solo un impegno preso, ma la constatazione di un fatto: le risorse tributarie dovranno per forza rimanere sui nostri territori
perché non possiamo più mantenere gli altri. E Roma questo lo sa bene. Ma andiamo con ordine. Abbiamo presentato il nostro progetto politico (quello di trattenere almeno il 75% dei tributi sul territorio) in occasione delle elezioni regionali lombarde. Meno di quattro mesi fa. Ed è anche grazie a questa proposta concreta, per la quale abbiamo dato un arco temporale di una legislatura, cinque anni, che abbiamo compiuto l'impresa di vincere in Lombardia. Come potevamo realizzarlo prima? Adesso che siamo al Governo delle maggiori regioni del Nord abbiamo gli strumenti, noi tre
insieme, per trattare con Roma. Anzi combattere, perché il sistema centrale che già si è difeso per 150 anni, con il Governo Monti prima e ora con Letta si sta avvolgendo sempre di più nelle sue spire, le forze accentratrici e le lobby del privilegio romano stanno alzando le barricate. Hanno paura. Sanno che siamo all'ultima spiaggia e che il Nord non può più fare da locomotore al Paese. Da qui i continui tagli per umiliare gli enti locali e tenerli in pugno. Nonostante queste resistenze che affrontiamo ogni giorno, siamo partiti subito con una serie di iniziative. La Lombardia ha anticipato 1 miliardo di euro messi a disposizione delle imprese per lo smobilizzo dei crediti nei confronti degli enti locali, altri 500 milioni saranno utilizzati per stimolare la nascita di nuove attività e favorire l'internazionalizzazione. Entro la fine di luglio le imprese piemontesi che vantano crediti scaduti nei confronti degli enti locali e che non hanno ceduto tali crediti alle banche otterranno in via prioritaria quanto dovuto. Il Piemonte, infatti, ha accelerato l'applicazione del decreto legge n.35 sullo sblocco dei pagamenti alle imprese per un totale di 1 miliardo e 107 milioni. Un'altra mossa fondamentale per i distretti industriali e artigiani è arrivata dalla Regione Veneto che non ha soltanto garantito al sistema imprenditoriale un miliardo di credito fresco (soldi immediatamente esigibili) attraverso una doppia garanzia frutto di un accordo fra la propria finanziaria regionale, i Confidi e l'Abi, ma nei prossimi due anni azzererà i debiti della Sanità accumulati dalla precedenti gestioni attraverso lo stanziamento di un miliardo e 400 milioni che andranno a saldare tutti i fornitori delle Ulss. E una serie di iniziative comuni, da quella per la difesa dei nostri vini dalle minacce cinesi di imposizione di dazi, alla scelta condivisa sulla realizzazione del Terzo valico, alla richiesta dell'istituzione dell'Authority dei Trasporti a Torino (guarda caso ieri da Roma hanno proposto Napoli invece di Torino...). Stiamo lavorando per dar vita ad un sistema integrato dei trasporti ed è in atto una costante consultazione tra gli assessori per la realizzazione di progetti e intese comuni che snelliscano il sistema. In quanto all'Europa e al «consiglio» di strizzare l'occhio alla Germania ricordiamo che con le recenti nomine di Cota a Presidente dell'Euroregione Alpina-Mediterranea, di Zaia a Presidente dell'Euroregione formata da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia, e con la conquista di Maroni della Lombardia stiamo costruendo una macroregione europea, un modello di cooperazione regionale promosso dall'Unione europea. Quindi in Europa ci siamo, dialoghiamo e operiamo con i territori omogenei a nostri. Altro che zitti e sottomessi. Lavoriamo con fatti concreti per far crescere quel sostegno che serve per mettere il Governo centralista alle corde.
.