Oggi questo accade a casa nostra e una forza legata al territorio come la Lega non può rimanere ferma ad assistere al depauperamento di un sistema produttivo che è ancora tra i migliori del mondo. In questi giorni mi sono esercitato sulle possibili forme di collaborazione che potrebbero sorgere subito tra il Piemonte e la Lombardia, come ad esempio sui trasporti e sulla sanità. E poi c'è il grande tema del mantenimento sul territorio del 75% delle entrate tributarie». Al di là dei proclami baldanzosi a cui Grillo ha abituato i suoi affezionati, pare proprio che i vertici del M5Stelle non sappiano come gestire l'inatteso successo elettorale e soprattutto temano l'insidiosa esperienza parlamentare. "La palude romana" sta già inghiottendo l'impreparata "truppa" di neoparlamentari grillini? Come pensa che finirà? «Il voto va sempre rispettato, e quindi meritano rispetto anche coloro che hanno scelto Grillo per queste elezioni: la protesta va analizzata e capita, non certo demonizzata. Detto questo, mi pare evidente ogni giorno di più che Grillo e company continuino a non avere un programma politico. l grillini già eletti nei Comuni hanno addirittura dichiarato di avere finora avuto carta bianca nei Consigli Comunali, mentre il loro capo Grillo ha appena annunciato una totale inversione di rotta e cioè che su ogni provvedimento da votare in Parlamento le decisioni saranno prese dai vertici ed ha aggiunto che andrebbero addirittura riviste le libertà sul vincolo di mandato del parlamentare riconosciute dalla Costituzione. In altre parole, si naviga a vista: sarà la realtà e la prova dei fatti a misurare i grillini. Noi come Lega abbiamo tutte le carte in regola per recuperare il voto di protesta e trasformarlo in un voto di proposta a supporto della Macroregione del Nord.
ll Movimento 5 Stelle continua a non avere un progetto politico e la costituzione del nuovo governo sarà davvero un grande pasticcio. Una ragione in più per spingere a tutta forza sul nostro progetto per la grande Macroregione del Nord». A margine dell'inaugurazione ieri a Torino della School of Development dell'ILO, il Governatore del Piemonte e segretario della Lega Nord Piemont Roberto Cota, pigia decisamente sull'acceleratore del progetto leghista che vuole dare una risposta concreta alla questione settentrionale. Quanto sta accadendo a Roma, con uno stallo totale delle prospettive post voto, pare l'ennesimo teatrino della politica italiana, con l'aggravante che sullo sfondo c'è un Paese che sta andando a picco. Come giudica l'attuale situazione politica? «E' una situazione molto confusa, nella quale l'unico elemento di chiarezza e certezza è la vittoria in Lombardia di Roberto Maroni, grazie alla quale possiamo porre le basi del nostro progetto. Solo la Macroregione del Nord potrà dare delle risposte concrete ad un sistema produttivo che non può più aspettare i tempi di Roma e del centralismo. In tutta Europa le Macroregioni sono sorte e funzionano proprio per risolvere problemi che gli Stati nazionali non vogliono o non possono risolvere.
Oggi questo accade a casa nostra e una forza legata al territorio come la Lega non può rimanere ferma ad assistere al depauperamento di un sistema produttivo che è ancora tra i migliori del mondo. In questi giorni mi sono esercitato sulle possibili forme di collaborazione che potrebbero sorgere subito tra il Piemonte e la Lombardia, come ad esempio sui trasporti e sulla sanità. E poi c'è il grande tema del mantenimento sul territorio del 75% delle entrate tributarie». Al di là dei proclami baldanzosi a cui Grillo ha abituato i suoi affezionati, pare proprio che i vertici del M5Stelle non sappiano come gestire l'inatteso successo elettorale e soprattutto temano l'insidiosa esperienza parlamentare. "La palude romana" sta già inghiottendo l'impreparata "truppa" di neoparlamentari grillini? Come pensa che finirà? «Il voto va sempre rispettato, e quindi meritano rispetto anche coloro che hanno scelto Grillo per queste elezioni: la protesta va analizzata e capita, non certo demonizzata. Detto questo, mi pare evidente ogni giorno di più che Grillo e company continuino a non avere un programma politico. l grillini già eletti nei Comuni hanno addirittura dichiarato di avere finora avuto carta bianca nei Consigli Comunali, mentre il loro capo Grillo ha appena annunciato una totale inversione di rotta e cioè che su ogni provvedimento da votare in Parlamento le decisioni saranno prese dai vertici ed ha aggiunto che andrebbero addirittura riviste le libertà sul vincolo di mandato del parlamentare riconosciute dalla Costituzione. In altre parole, si naviga a vista: sarà la realtà e la prova dei fatti a misurare i grillini. Noi come Lega abbiamo tutte le carte in regola per recuperare il voto di protesta e trasformarlo in un voto di proposta a supporto della Macroregione del Nord. Comments are closed.
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