E cosa dovesse fare la Lega in Parlamento se mai arrivassero provvedimenti di clemenza lo dice chiaramente il capogruppo Massimo Bitonci: «Nessuna proposta o progetto futuro potrà farci digerire provvedimenti di clemenza. Ci opporremo con forza, così come abbiamo sempre fatto, a qualsiasi ipotesi di amnistia e indulto. Noi, al contrario dell'Europa, stiamo dalla parte delle vittime. Per noi i carnefici devono restare in galera, non essere liberati». «Certo - prosegue il capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama - abbiamo apprezzato il passaggio della lettera del presidente Napolitano in cui si fa riferimento alla necessità di riprendere il discorso degli accordi bilaterali per far scontare nei paesi d'origine le pene ai condannati stranieri. Era una nostra proposta. Così come fa piacere che sia stato ripreso il piano dell'edilizia carceraria. Ma tutto questo non può trasformarsi in un voto favorevole a qualsiasi indulto o amnistia». Nel suo messaggio alle camere il Capo dello stato è stato chiaro nell'affrontare quella che ha definito la «scottante questione carceraria» dopo la sentenza di condanna nei confronti dell’Italia per la violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea, quella che vieta "trattamenti disumani come il sovraffollamento". Prima di arrivare al cuore delle richieste, straordinari provvedimenti di clemenza per non incorrere in ulteriori sanzioni e per dare sollievo ai detenuti, Napolitano ha rievocato le misure già in vigore, tutte contestatissime dalla Lega Nord. Dallo svuotacarceri, alla messa in prova, ai domiciliari per le pene fino a quattro anni. Eppure tutto questo non basterà per evitare il problema del sovraffollamento. E' vero, da parte di Napolitano c'è stata una doppia apertura: da una parte, ammettendo che il 35% dei detenuti sono stranieri, è opportuno riprendere l'iter degli accordi bilaterali per far scontare le pene nei paesi d'origine. Una strada percorsa con convinzione dalla Lega Nord nella scorsa legislatura. E poi c'è anche il sostegno al nuovo piano per l'edilizia carceraria, anche questa portata avanti dalla Lega Nord. Ma tutto questo, sottolinea il capo dello Stato, non basterà a salvare l' Italia dalla scure dell'Europa che ha dato un anno di tempo, quindi fino al 28 maggio prossimo, per rimediare al sovraffollamento carcerario. Sono progetti che hanno bisogno di molto tempo per essere realizzati. Cosa fare dunque? un bel provvedimento di clemenza, anzi due amnistia (che estingue la pena ma anche il reato) e indulto (che estingue la pena). E pur lasciando al Parlamento la facoltà di decidere, in realtà Napolitano traccia anche la strada: introdurre queste misure per reati e condanne fino a 3 anni. «Indulto e amnistia sono una resa incondizionata dello Stato di fronte alla criminalità - dice Nicola Molteni - Ventiquattromila detenuti in libertà sarebbero un colpo mortale alla sicurezza dei cittadini onesti. Questa proposta è un film che abbiamo già visto nel 2006 con il governo Prodi. La Lega Nord era contraria allora ed è contraria anche oggi». ( fonte La Padania).
Niente clemenza, la Lega è dalla parte delle vittime. NESSUNA AMNISTIA e INDULTO per i delinquenti9/10/2013
Nessuna amnistia, nessun indulto. La Lega Nord non cambia idea sui provvedimenti di clemenza e parla a una sola voce. Nessun tentennamento di fronte alla lunga lettera che il presidente Giorgio Napolitano ieri ha inviato alle Camere. La lunga missiva, letta alle rispettive aule parlamentari dai presidenti Pietro Grasso e Laura Boldrini, sollecita la necessità di uno o più provvedimenti straordinari di clemenza di fronte alla condanna della Corte Europea nei confronti dell'Italia per la situazione del sovraffollamento carcerario. «La Lega Nord è contraria - ha scandito Roberto Maroni - a qualsiasi forma di indulto o amnistia. Il problema del sovraffollamento carcerario si risolve costruendo nuove carceri e non rimettendo in libertà decine di migliaia di delinquenti». Nessuno spiraglio anche dal vicesegretario Matteo Salvini: «L'Italia è umiliata dalle parole di Napolitano». «Sono gli italiani fuori dalle galere - prosegue - i poliziotti e le forze dell'ordine ad essere umiliati da colui che non è il mio presidente». «In un Paese civile, se le carceri sono sovraffollate - conclude - ne costruisci altre, non depenalizzi e apri le porte».
E cosa dovesse fare la Lega in Parlamento se mai arrivassero provvedimenti di clemenza lo dice chiaramente il capogruppo Massimo Bitonci: «Nessuna proposta o progetto futuro potrà farci digerire provvedimenti di clemenza. Ci opporremo con forza, così come abbiamo sempre fatto, a qualsiasi ipotesi di amnistia e indulto. Noi, al contrario dell'Europa, stiamo dalla parte delle vittime. Per noi i carnefici devono restare in galera, non essere liberati». «Certo - prosegue il capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama - abbiamo apprezzato il passaggio della lettera del presidente Napolitano in cui si fa riferimento alla necessità di riprendere il discorso degli accordi bilaterali per far scontare nei paesi d'origine le pene ai condannati stranieri. Era una nostra proposta. Così come fa piacere che sia stato ripreso il piano dell'edilizia carceraria. Ma tutto questo non può trasformarsi in un voto favorevole a qualsiasi indulto o amnistia». Nel suo messaggio alle camere il Capo dello stato è stato chiaro nell'affrontare quella che ha definito la «scottante questione carceraria» dopo la sentenza di condanna nei confronti dell’Italia per la violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea, quella che vieta "trattamenti disumani come il sovraffollamento". Prima di arrivare al cuore delle richieste, straordinari provvedimenti di clemenza per non incorrere in ulteriori sanzioni e per dare sollievo ai detenuti, Napolitano ha rievocato le misure già in vigore, tutte contestatissime dalla Lega Nord. Dallo svuotacarceri, alla messa in prova, ai domiciliari per le pene fino a quattro anni. Eppure tutto questo non basterà per evitare il problema del sovraffollamento. E' vero, da parte di Napolitano c'è stata una doppia apertura: da una parte, ammettendo che il 35% dei detenuti sono stranieri, è opportuno riprendere l'iter degli accordi bilaterali per far scontare le pene nei paesi d'origine. Una strada percorsa con convinzione dalla Lega Nord nella scorsa legislatura. E poi c'è anche il sostegno al nuovo piano per l'edilizia carceraria, anche questa portata avanti dalla Lega Nord. Ma tutto questo, sottolinea il capo dello Stato, non basterà a salvare l' Italia dalla scure dell'Europa che ha dato un anno di tempo, quindi fino al 28 maggio prossimo, per rimediare al sovraffollamento carcerario. Sono progetti che hanno bisogno di molto tempo per essere realizzati. Cosa fare dunque? un bel provvedimento di clemenza, anzi due amnistia (che estingue la pena ma anche il reato) e indulto (che estingue la pena). E pur lasciando al Parlamento la facoltà di decidere, in realtà Napolitano traccia anche la strada: introdurre queste misure per reati e condanne fino a 3 anni. «Indulto e amnistia sono una resa incondizionata dello Stato di fronte alla criminalità - dice Nicola Molteni - Ventiquattromila detenuti in libertà sarebbero un colpo mortale alla sicurezza dei cittadini onesti. Questa proposta è un film che abbiamo già visto nel 2006 con il governo Prodi. La Lega Nord era contraria allora ed è contraria anche oggi». ( fonte La Padania). Comments are closed.
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