La Commissione regionale dà il primo ok alla consultazione popolare: decisivo il voto dell'Aula il 17 febbraio
Milano - La Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale lombardo ha approvato la proposta di referendum consultivo per chiedere maggiori autonomie nelle competenze della Lombardia, in base all'articolo 116 della Costituzione. A favore ha votato il centrodestra (relatore Stefano Bruno Galli), contro il centrosinistra, astenuto il M5S.
La proposta, che non prevede più la richiesta di Statuto speciale come annunciato inizialmente, dovrà essere approvata dall'Aula il 17 febbraio con una maggioranza di due terzi.
Il progetto di legge è stato frutto anche di una mediazione nel gruppo di lavoro della commissione, per arrivare a un consenso più ampio fra i gruppi, necessario per avere i due terzi in Aula (da qui l'apertura dei 5 Stelle, che chiedono però alcune modifiche). Mediazione che ha portato anche a un quesito che non citi espressamente lo Statuto speciale, per il quale serve una riforma della Costituzione, appunto per evitare il rischio di essere dichiarato incostituzionale.
Il testo licenziato dalla Commissione Affari istituzionali del Pirellone prevede di sottoporre questo quesito ai cittadini lombardi: «Volete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell'unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l' attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 116, terzo comma della Costituzione?».
Per la celebrazione del referendum, la Regione ha già stanziato a bilancio, lo scorso luglio, 30 milioni di euro.
"Il primo passo è stato fatto - ha commentato a caldo la consigliera leghista Francesca Brianza - e presto i lombardi potranno esprimere il loro voto. La volontà popolare dovrà arrivare con forza al governo romano ormai rivolto solo a preservare un centralismo esasperato". ( fonte La Prealpina)